La Chiesa di Santa Maria Assunta a Lizzano Pistoiese era la piu’ antica della Montagna Pistoiese, tanto da essere citata per la prima volta in un diploma di Ottone III al vescovo di Pistoia, datato 25 febbraio 997. Purtroppo questa primitiva chiesa altomedioevale fu distrutta dalla frana che il 26 gennaio 1814 coinvolse tutto il paese. Altri documenti relativi alla pieve risalgono al 1090 (bolla di Urbano IV) al 1105 (bolla di Pasquale II) al 4 luglio 115 (diploma dell’imperatore Federico). In un documento del 27 settembre 1283 la pieve risulta dotata di propri canonici. Fino al 1419 dipendeva dal piviere di Lizzano la chiesa parrocchiale di Cutigliano; il pievano di Lizzano, in tempi successivi, ebbe sotto la sua giurisdizione gli oratori pubblici di S. Maria di Lancisa, di S. Giovanni a Cella o a Petro, di S. Andrea a Pratale, oltre la distrutta chiesa di S. Francesco e S. Domenico delle Clarisse di Lizzano, rovinata anch’essa nel 1814. L’attuale edificio fu ricostruito nel 1827 in ubicazione diversa da quella dell’antica chiesa, franata a valle, con il contributo del governo granducale. All’esterno presenta una facciata a semplice intonaco con cantoni rinforzati in pietra, un portalino settecentesco, probabilmente recuperato dalla chiesa primitiva, con architrave decorato da una testina d’angelo a bassorilievo fiancheggiata da volute e sormontato da lunetta. Al centro della facciata, coronata a capanna, si trova in alto un occhio a strombo eseguito in muratura. Nella zona absidale è impostato un campanile quadrato con cornice marcapiano di arenaria sotto l’imposta della cella campanaria. L’interno si presenta ad una sola aula coperta da capriate dipinte in stile trecentesco verso il 1942 dal pittore Tuci di Pistoia che decorò anche la zona presbiteriale. Sulla fronte della parete dell’arco trionfale una Annunciata con Angelo, dipinta pure dal Tuci nello stesso periodo, copiando analogo affresco di scuola trecentesca che trovasi nella chiesa di S. Domenico a Pistoia. L’aspetto generale dell’interno è ottocentesco, con inserti di fattura più recente: il balaustro di recinzione della zona presbiteriale sembra risalire al tardo ‘800 o ai primi del ‘900, come recente è il pavimento in cotto. La chiesa custodisce molte pregevoli opere recuperate dall’edificio andato distrutto nel 1814.