Pieve di Santa Maria Assunta a Piteglio

Pieve

La Pieve di S. Maria Assunta a Piteglio e’ documentata fino dal 1040, poi nel 1074 e ancora nel 1133. Probabilmente sorse sulle rovine di una chiesa castellana più antica; il campanile che la fiancheggia era anticamente una torre di avvistamento, successivamente riadattata. L’aspetto attuale dell’edificio risale sostanzialmente al XIX secolo, con elementi risalenti ai Seicento, epoca in cui iniziarono le trasformazioni. La conformazione dell’interno è tipica dello stile ottocentesco intervenuto su modificazioni precedenti: la navata unica è coperta da volta a botte con costolatura traversa in corrispondenza con le lesene di stucco appoggiate alle pareti con ritmo regolare. La zona presbiteriale è costituita da arco di trionfo che si apre su di un vano quadrangolare sormontato da cupola e concluso con abside semicircolare. Una inserzione tardo – seicentesca si trova sulla parete sinistra, da cui si accede attraverso un’ampia aperura ad arcata, ad una cappella che dà accesso alla sagrestia e alla sede della Compagnia del SS. Sacramento. Sulla parete destra si apre un’altra cappella, un tempo comunicante con l’esterno attraverso portale e loggetta a due arcate, di tipologia seicentesca. Gli ultimi lavori di rifacimento e di riadattamento avvennero al tempo del pievano Niccolò Turrini verso la metà dell’800. Nella Compagnia si custodisce la preziosa reliquia della Vergine del Latte che, secondo la tradizione, giunse a Piteglio portata da un crociato di ritorno dalla Terra Santa.

Loggiato

Campanile