La Chiesa di Sant’Andrea a Sarripoli è ricordata per la prima volta negli elenchi delle Decime della Tuscia del secolo XIII. Subì trasformazioni e riadattamenti radicali durante i secolo XVIII e XIX, tanto che non è possibile attualmente individuare le strutture originarie. Si conosce una carta del 16 ottobre 1162, secondo la quale il conte Guido dei conti Guidi donava al popolo della Pieve di S. Pancrazio e Brandeglio (oggi Cireglio) tutti i possedimenti nella Montagna pistoiese, a partire da Sarripoli fino al fiume Reno: in base a questo documento si può forse ipotizzare che la chiesa di Sarripoli originariamente dipendesse dalla pieve di Brandeglio. L’edificio che vediamo ora non e’ piu’ quello medioevale, demolito alla fine del XIX secolo, bensi’ quella costruito alla fine del XX secolo e aperto al culto nel 1895. Posizionata in alto su un colle, sul lato destro della valle del Vincio di Brandeglio, domina il panorama dell’Appennino, della vallata dell’Ombrone, di Prato e Firenze. Ha pianta rettangolare divisa in tre navate e torre campanaria addossata all’angolo posteriore destro. L’interno della chiesa mostra evidenti rifacimenti ottocenteschi; l’altare maggiore proviene dalla chiesa di Sant’Andrea di Pistoia. Le pareti sono state completamente intonacate, al pari della facciata esterna munita di portale in pietra con stipiti terminanti a mensola.