La Chiesa di San Pietro a Sant’Amato di Vinci e’ citata per la prima volta nel 1277 come appartenente alla diocesi di Pistoia. La tradizione locale ritiene che questa chiesa sia stata edificata per volonta’ della Contessa Matilde di Canossa attorno al 1100, ma le origini della località sono quasi certamente da ricondurre alla presenza, a circa un miglio dalla chiesa, di un cenobio benedettino fiorito intorno al Mille e oggi ridotto a pochi resti di mura, soffocati dal bosco. Il toponimo deriverebbe appunto dal nome del monastero, dedicato a San Tommaso, contrattosi nel tempo in San Tommaso e poi in Sant’Amato. Costruita in bozze d’arenaria, presenta ancora forme romaniche nel tetto a capanna, nell’abside semicircolare d nel paramento murario delle fiancate. Si presenta con facciata a capanna, frutto di un rifacimento medioevale e di un successivo intervento del 1975, durante il quale venne collocato il portale in stile, fu riaperta e decorata di marmi policromi la bifora e fu, infine, ornata la lunetta sovrastante il portale con un rilievo in terracotta raffigurante Cristo tra gli Angeli. L’interno, a navata unica e soffitto a travature a cavalletto, ha un’aria raccolta e austera, compromessa tuttavia dall’incongruenza della colorazione delle pareti e di alcune aggiunte.
|