Sull’area dell’attuale chiesa esisteva un piccolo oratorio, ove era venerata la Madonna della Neve, citato nel 1618 in un documento della Curia Vescovile relativo all’erezione del campanile della pieve di Gavinana. L’edificio fu eretto subito dopo che fu autorizzata dal vescovo di Pistoia la richiesta del popolo di Campo Magno e Bardalone di poter costruire in Bardalone una chiesa, per ovviare alla scomodità di andare ad assistere alle funzioni alla pieve di Gavinana (tale richiesta è firmata in data 16 agosto 1723 da Domenico Chelucci, pievano di Gavinana e si trova nell’archivio canonicale della chiesa di S. Paolino). I lavori erano terminati nel 1728, quando fu consacrata dal vescovo Colombino Bassi. Con decreto del 2 Ottobre 1785 il vescovo Scipione de’ Ricci elevo’ “l’oratorio di Bardalone” a chiesa parrocchiale sotto il titolo di S. Paolino (vescovo di Nola del V secolo). Alla nuova parrocchia fu assegnato un territorio scorporato da quello di Gavinana. La chiesa fu ampliata nel 1859. All’esterno la facciata consta di un portichetto avanzato a tre luci, entro il quale si apre il portalino incorniciato da piattabanda di pietra; al di sopra di aprono due finestre, il coronamento è a timpano con cornice a dentelli. Il campanile è ubicato sul retro, nella zona absidale, ed è stato intonacato di recente ad arriccio. L’interno si presenta ad una sola navata, con abside semicircolare e volta impostata su paraste, scompartita in sei campate: l’aspetto è di tipologia novecentesca, come il pavimento a marmette bianche, grigie e nere, e la recinzione presbiteriale a rigide colonnette. L’altare maggiore è costruito con pezzi di spoglio eterogenei, provenienti da una non meglio identificata chiesa distrutta di Pistoia. Sull’architrave della porta che mette in comunicazione la zona presbiteriale con la canonica si legge GIULIAN.FRAN.CO DOMENICI / DA GIUVIANO FECE 1728: l’iscrizione sembra riferirsi al termine dei lavori che interessarono la redazione settecentesca dell’edificio.