Cima dell’Omo o Alpe di Barga

Il monte Cima dell’Omo (m.1859), chiamato anche Alpe di Barga , si trova proprio sul crinale dell’Appennino tosco – emiliano e domina con la sua mole la cittadina di Barga e tutta la Garfagnana, oltre alla vicina vallata del rio Fontanacce. Si trova, quindi, in ottima posizione panoramica e il percorso che si deve fare per raggiungerlo attraversa zone di notevole importanza dal punto di vista geomorfologico e della flora. Infatti il tratto che va dal Passo della Boccaia (m. 1587) al Passo della Porticciola o Colle Bruciata (m. 1714) attraversa il grandioso circo glaciale del versante nord occidentale del Monte Giovo (m. 1991) alla cui base si trovano le numerose sorgenti del rio Fontanacce in quella zona che si chiama Campi di Annibale. Buona parte di questo itinerario si svolge sulla Via dei Remi, nome apparentemente anacronistico che indica una strada tracciata a ridosso di uno dei tratti piu’ aspri ed elevati dell’Appennino tosco – emiliano e della quale in piu’ punti, a distanza di oltre tre secoli, e’ ancora evidente l’originaria massicciata. Questa strada partiva dall’Abetone e aveva lo scopo di far transitare i tronchi d’albero necessari all’Arsenale del Granduca di Toscana che si trovava a Pisa: solo che da Foce a Giovo non poteva scendere in Val Fegana, perché questa faceva parte del territorio del Ducato di Lucca, per cui calava fin sotto al pianoro sottostante al Lago Santo (pianoro ancora oggi non a caso chiamato Pian dei Remi) e da qui guadagnava il Valico della Boccaia posto tra il Giovo e La Nuda, per proseguire fino al Passo dell’Osteria Bruciata o della Porticciola: il tratto compreso tra il Passo della Boccaia e l’Osteria Bruciata e’ chiamato ancora oggi Serra dei Paloni (intesi come tronchi d’albero). Dall’Osteria Bruciata la strada proseguiva per Barga, enclave fiorentina in terra estense: qui i tronchi venivano immagazzinati in un apposito capannone, che era noto come Arsenale dei Remi (il paese che e’ sorto in quella zona si chiama Arsenale), fino a primavera quando la portata del Serchio era massima; venivano poi trasportati verso il mare su appositi zatteroni chiamati magliate.

Il punto di partenza di questo itinerario e’ posto in localita’ Pian de’ Remi, che altro non e’ che il grande piazzale di parcheggio situato sotto il Lago Santo a quota 1.450: da questa zona transitava (come ho avuto modo di spiegare piu’ volte durante i miei itinerari sull’Appennino tosco – emiliano) la piu’ nuova delle due Vie de’ Remi. Dunque dal parcheggio saliamo l’ampia carrareccia e ci portiamo sulle sponde del lago (m. 1501) dove si trova una bella fontana installata dal Corpo Forestale dello Stato. Dopo aver fatto rifornimento andiamo a destra seguendo il sentiero CAI n. 529 che, costeggiando la sponda orientale e passando vicino al Rifugio “Marchetti” e al rifugio “Monte Giovo”, perviene all’estremita’ settentrionale del famoso lago che e’ chiamata “La Spiaggia”: da qui si percorre un sentiero sassoso che si inoltra dentro la morena generata dall’antica glaciazione e transitando vicino ad una abetaia, giunge al Passo della Boccaia (quota 1587, 30 minuti dalla partenza), importantissimo crocevia di numerosi sentieri (il 539 per la Nuda, il 527 per il Giovo, il 541 per Ponte S. Anna, il 531 per Ca’ di Gallo, il 529 per Colle Bruciata). Dal passo andiamo a sinistra seguendo il sentiero CAI n. 529 che percorre i grandi lastroni residui dell’antica glaciazione: camminando sempre in falsopiano giungiamo ai “Campi di Annibale” posti alla base del circo detritico. Da qui il sentiero riprende a salire, si addentra in un boschetto, aggira il fianco nord – occidentale del Giovo e con percorso diagonale giunge al Passo Osteria Bruciata o Porticciola (quota 1714) posto sul crinale lungo il sentiero 00 da dove transitava la Via de’ Remi per Barga (1 h. dal Passo della Boccaia e 1,5 h. dal parcheggio del Lago Santo). Da qui si gode un ottimo panorama sulle cime Apuane e sulla Garfagnana tutta: andiamo ora a destra proseguendo sul crinale fino ad incontrare un gruppo di roccette poste su terreno un po’ insidioso ma veniamo aiutati da una cavo di acciaio posto in loco dal CAI di Barga. Proseguiamo fino a superare il fianco nord – est del monte e da qui abbandoniamo lo 00 per salire in diagonale lungo il crinale del monte su sentiero non segnato ma abbastanza evidente fino a raggiungere la vetta della Cima dell’Omo o Alpe di Barga (quota 1859); e’ trascorsa 1,5 h. da quando siamo passati dal Passo della Boccaia e 2 h. da quando abbiamo lasciato l’auto al parcheggio sotto il Lago Santo.

Lago Santo Passo della Boccaia
Il tratto attrezzato al Passo della Porticciola Vetta 2
Campi di Annibale Aldo sulla vetta
Vetta 3

Cima dell’Omo e Cime di Romecchio