Il monte Sumbra (m. 1764) e’ una delle montagne piu’ belle delle Apuane: con la sua massiccia mole domina il Lago di Vagli e, quando questo viene vuotato e riemerge l’antico abitato di Fabbriche di Careggine, appare in moltissime immagini fotografiche. Ha forme singolari: precipita sul Passo Fiocca (m. 1560) con fianchi ripidi e spigolosi mentre degrada ad oriente con una lunga dorsale che si protende verso la Garfagnana e l’Altopiano di Careggine con tutte le sue frazioni. A nord la montagna e’ coperta di boschi con pendii che discendono gradatamente verso il Lago di Vagli, mentre a sud si hanno pareti ripide e scoscese che precipitano quasi verticalmente sulla valle della Turrite Secca e che sono segnate da fossi che si sono aperti la strada con ripidi salti, dando origine a fenomeni come le Marmitte dei Giganti. Fra i principali fossi che discendono dal Sumbra ricordiamo il Fosso del Fatonero , che ha origine dal bellissimo bosco del Fatonero, il Fosso dell’Anguillara e il Fosso delle Comarelle.
La base di partenza del nostri itinerario e’ Capanne di Careggine (quota 840), piccolo paese adagiato sui fianchi del Sumbra e posto proprio di fronte al Pizzo delle Saette del quale ci offre una visione unica ed incomparabile; piccola curiosita’: a Capanne di Careggine e’ nato Marco Tardelli, famoso giocatore della Nazionale Italiana di calcio ed anche allenatore. Si lascia l’auto nei pressi della chiesa stessa (quota 840) e si prende il viottolo che ha inizio quasi davanti all’edificio religioso: il sentiero, qui ben segnato, e’ il CAI n. 145 che sale ripido nel bosco, oltrepassa il casotto di un acquedotto, prosegue in una selva di castagni fino a farci trovare in una zona aperta dalla quale si gode di un bellissimo panorama con il piccolo lago di Isola Santa che appare in fondo alla valle in mezzo al verde dei boschi. Il sentiero procede ora in falsopiano lungo un contrafforte roccioso chiamato Coste del Giovo e va ad incontrare un intaglio roccioso naturale molto stretto tanto da permettere il passaggio di una sola persona alla volta: questo costituisce uno dei punti piu’ affascinanti dell’intero itinerario. Il sentiero 145 prosegue, poi, sul fianco delle Creste del Giovo in posizione aperta e soleggiata: si oltrepassano numerosi edifici, ora in rovina e un tempo adibiti a ricoveri di pastori (i cosiddetti Capannelli del Sumbra) prestando molta attenzione perché in questa zona il sentiero e’ scarsamente segnalato; l’erba alta, per chi l’ha percorso come me nel periodo estivo, non facilita il cammino e poi qui l’itinerario non viene segnato da molti anni, cosi’ in alcuni punti bisogna procedere a vista. Il sentiero, ora nuovamente ben segnalato, entra nuovamente nel bosco per uscire a quota 1452, al Colle delle Capanne, dove giunge anche una carrozzabile proveniente dalla Maesta’ del Tribbio, localita’ che si trova sopra Careggine: qui sono sistemati alcuni tavoli rustici e alcune panche per poter fare una breve sosta; sono trascorse 2 h. da quando abbiamo iniziato l’escursione. Andiamo ora sinistra, sempre lungo il 145, che si inoltra nel bosco di faggi fino a farci giungere sul crinale del Sumbra proprio di fianco alle scoscesi pareti meridionali, con la visione dell’immensa parete sud; da qui il sentiero va verso nord e attraversa una vasta zona carsica con rocce e fessure dove e’ necessario prestare un po’ di attenzione. Inizia ora la vera e propria ascensione alla montagna su pendio erboso che ci porta prima alla base dell’erta finale, dove giunge anche la ferrata “Ricciardo Malfatti” proveniente dal Passo Fiocca (m. 1560), e quindi in vetta al Sumbra (quota 1764, dove ci accoglie una vecchia croce metallica; e’ trascorsa 1,5 h da quando abbiamo lasciato Colle delle Capanne e 3,5 h. dall’inizio dell’escursione.
Capanne di Careggine | Intaglio roccioso |
Colle delle Capanne | |
Bosco del Fatonero |