Pizzo d’Uccello (dal Rifugio Donegani)

Pizzo d’Uccello

Il monte Pizzo d’Uccello (1781 m. s.l.m.) e’ formato da roccia dolomitica: costituisce la piu’ ambita meta alpinistica di tutte le Apuane, con la sua parete nord di settecento metri di caduta verticale, con molte vie tracciate. La nord del Pizzo offre emozioni uniche ai rocciatori: fu scalata ufficialmente per la prima volta nel 1927, quando fu tracciata la Via dei Genovesi, proprio perché percorsa dai genovesi Piantanida e Stagno: altra importante via fu quella tracciata nel 1940 da Oppio e Colnaghi e chiamata Via Classica. Dalla vetta del Pizzo il panorama e’ immenso e spazia su tutta la Lunigiana, con il vicino Solco di Equi, sulla valle di Vinca, sulla Val Serenaia, sul Sagro e sulla Cresta Garnerone, sul Grondilice e su tante cime delle Alpi Apuane: impressionante e’ anche la vista sulla cresta su cui passa la Via Ferrata di Foce Siggioli. Il Pizzo d’Uccello e’ la piu’ meridionale tra le cime piu’ importanti delle Apuane e da qualunque posto la si osservi rivela la sua inconfondibile figura slanciata da vetta alpina, quasi come una piramide triangolare.

Lasciata l’auto nei pressi del vecchio Rifugio Donegani (quota 1150) ci incamminiamo sulla strada che conduce alla cave oltrepassando la sbarra che blocca il traffico privato e che prosegue asfaltata per poche centinaia di metri seguendo il sentiero CAI n. 37: si perviene cosi’ dopo pochi minuti alla cava n.2 e qui dobbiamo prestare molto attenzione se siamo in un giorno feriale perché l’attivita’ estrattiva in questo luogo che e’ chiamato la Dispensa e’ molto intensa e c’e’ un continuo andirivieni di camion mezzi pesanti. Passata la cava n. 2 si nota sulla destra un grosso masso con segnata l’indicazione per Foce a Giovo, la tappa intermedia per giungere in cima al Pizzo d’Uccello: il sentiero prosegue sempre lungo la strada marmifera fino a che ad un certo punto, giunti all’ultima cava, la si abbandona per inoltrarsi sulla destra in un bosco di faggi che risaliamo per approdare alle splendide praterie di Foce a Giovo (quota 1500) passo che mette in comunicazione la Val Serenaia con la Valle di Vinca ed e’ posto tra la Cresta Garnerone e la quota 1539 che costituisce l’antecima del Pizzo; e’ trascorsa circa 1 h. da quando siamo partiti dal Rifugio Donegani. Dopo essersi riposati un po’, dalla Foce a Giovo si segue sulla destra il sentiero segnato per la vetta del Pizzo che aggira la quota 1539 sulla destra in un bosco di faggi per giungere ad un piccolo passo, il Giovetto (quota 1497) che e’ situato alla base della piramide del monte: qui si inizia una salita abbastanza ardua, con alcuni passaggi di prima, che si inerpica lungo le pendici del monte a volte facendoci passare fra rocce talmente vicine tra loro che sembra quasi e’ impossibile passarvi in mezzo; in certi punti occorre usare le mani e quindi e’ necessario prestare molta attenzione. Poco prima di giungere in vetta al Pizzo si attraversa un canale un po’ esposto e, passato questo, in pochi minuti raggiungiamo la vetta del Pizzo d’Uccello (quota 1781): e’ trascorsa 1 h. e 15 m. dalla partenza da Foce a Giovo e sono trascorse 2 h. e 15 m. dalla partenza dal Rifugio Donegani.

Rifugio Donegani
Foce a Giovo
Giovetto Paolo e Mauro

Al Giovetto

Cresta Garnerone, Grondilice e Contrario

La dura salita
Paolo, Mauro e Aldo sulla vetta