Il Romitorio fu costruito da Niccolò Puccini come sepoltura di famiglia, ma aperto anche ad accoglie concittadini lodevoli per impegno sociale, rappresentava uno dei fulcri della passeggiata pittoresca nel Parco della Villa di Scornio, che, con i suoi monumenti celebrativi – didattici, rappresenta un episodio singolare di giardino romantico risorgimentale. La chiesetta neogotica presenta due cappelle laterali in forma di piccoli battisteri a pianta ottagonale coperti a cupola e, in origine, completati da pinnacoli. L’esterno dell’intero complesso, intonacato, era decorato a bande bianco – nere. L’aula, originariamente dipinta, presentava due cantorie lignee ed altari laterali (oggi distrutti) opera di Giovanni Gianni, cui si deve anche la realizzazione, intorno al 1842, del portico antistante, che divenne per alcuni anni il luogo deputato alla Festa delle Spighe, durante la quale venivano benedetti gli armenti e il raccolto dei vari poderi di proprietà dello stesso Puccini. Oggi versa in stato di grave degrado, anche se qualche anno fa è stato fatto un restauro. Di fronte alla chiesa è ancora individuabile il calvario, un tumulo di pietre in cui era infissa una croce lignea, oggi perduta, così come il cippo e la figura inginocchiata di frate in terracotta che completavano l’insieme. Perpendicolare all’edificio principale una modesta costruzione di due piani, originariamente sacrestia e, in parte, casa colonica, conserva scarse tracce delle decorazioni pittoriche imitanti una costruzione rustica in legno ed è anch’essa abbandonata.