Stazzema

Pieve di Santa Maria Assunta: facciata

Stazzema (443 m. s.l.m.) è uno dei borghi più antichi dell’Alta Versilia ed è conosciuto soprattutto per la sua frazione di Sant’Anna, tristemente nota per l’eccidio compiuto nel 1944 dalla truppe tedesche che vi massacrarono 560 civili, soprattutto donne bambini e uomini anziani. Il paese di Stazzema, adagiato alle pendici dei monti Nora e Procinto, è molto caratteristico e presenta una chiesa veramente splendida, la Pieve di Santa Maria Assunta, un vero gioiello dell’arte religiosa. La presenza dell’uomo nel territorio di Stazzema è attestata fino dall’Età del Ferro, grazie al ritrovamento di tombe liguri a cassetta, soprattutto nella zona di Levigliani, ma anche nel Paleolitico e nel Neopaleolitico, con numerosi reperti rinvenuti delle grotte dell’Orso e della Giovannina. Al tempo di Roma, Stazzema era già nota come centro marmifero e come stazione militare: questa stazione, con molto probabilità, si trovava nella località oggi chiamata “Il Saldone”, pianoro posta nella vallata del torrente Mulina. la caduta dell’Impero Romano non ebbe gravi ripercussioni per il territorio stazzemese: infatti la natura assai impervia del luogo favorì la salvezza degli abitanti, difendendoli dalla scorribande dei barbari. I primi documenti che attestino l’esistenza di Stazzema risalgono al IX secolo quando il borgo viene citato con il nome di “Statime”. Il primo documento attestante l’esistenza del paese risale all’anno 871,quando è sottoposto alla Pieve dei Santi Giovanni e Felicita di Valdicastello. In un altro documento risalente al 1991 si evince che il vescovo Gherardo affitta al visconte Fraolmo le decime del popolo di Stazzema e Pomezzana. Stazzema nel Medioevo fu oggetto di dispute fra i conti di Versilia e la repubblica di Lucca e fu più volte d danneggiata da eventi bellici. Nel 1225 vi fu giurata la lega tra Pisa, Versilia e Garfagnana contro Lucca. Nel 1484 si sottomise al dominio di Firenze confermando così la sua vocazione antilucchese. Nel 1523 tutto lo Stazzemese fu colpito da una grande epidemia tanto che la popolazione preferì abbandonare il bosco per andare a vivere nei boschi o nelle grotte. Erano comunque anni in cui a Stazzema proliferava una discreta vita commerciale ed artigianale. E’ anche importante ricordare, a testimonianza delle attività del periodo, un bando pubblico che vietava di pascolare le capre sopra alcune cave per non arrecare danni agli operai che vi lavoravano. Nella piazza Umberto I sorge slanciata l’antica Torre dell’Orologio, risalente al 1739, voluta dai Medici, di cui resta lo stemma pallesco sopra la porta d’accesso. Il quadrante in marmo dell’orologio funziona ancora con il meccanismo originale dell’epoca. Vicino alla torre la Fontana della Carraia, del XVI secolo con tre canne e vasca in marmo. Scendendo un bel sentiero alberato si giunge al Santuario della Madonna del Piastraio, così chiamato per essere stato ricostruito vicino ad una cava di ardesia nel 1821, nel sito occupato da un più antico edificio.

 

Pieve di Santa Maria Assunta

Veduta panoramica