Il monte Corchia (1677 m. s.l.m.) non e’ fra le piu’ alte cime delle Apuane, ma e’ senz’altro la piu’ importante dal punto di vista della speleologia perché al suo interno si sviluppa il piu’ importante complesso sotterraneo d’Italia e uno dei maggiori del mondo con i suoi nove ingressi distinti e i quasi sessanta km. di sviluppo finora conosciuti. Inoltre presenta uno degli abissi piu’ profondi che esistano, con i 1.195 metri di dislivello che ci sono fra l’ingresso dell’Abisso Fighiera (che si apre quasi sulla vetta del monte) e il fondo dove il torrente interno (dedicato a Emile Vidal).
Dal Valico di Fociomboli (quota 1270), posto tra il Corchia e il Freddone e attraversato dalla mulattiera che raggiunge le localita’ di Puntato e di Col di Favilla, si prosegue a destra lungo la strada marmifera sul sentiero CAI n. 129 e, quando il sentiero si inoltra nel bosco per andare verso Foce di Mosceta, noi proseguiamo sempre lungo la marmifera che ci conduce a una cava abbandonata, posta proprio sotto la sommita’ del Corchia. Proprio al lato sinistro della cava ha inizio un ripido sentiero, non segnalato, ma evidente, che conduce sul crinale della montagna con un’erta salita e, quindi, sulla vetta del monte Corchia (quota 1678, 1 h. e 30 minuti dalla partenza), transitando proprio sotto il taglio della cava che giunge a lambire il filo di cresta: e’ un percorso da fare con estrema attenzione perché si snoda su terreno infido a causa del paleo
Aldo e Simone sulla vetta | Vetta 2 |
Valico di Fociomboli |