Castelnuovo di Garfagnana e’ il capoluogo amministrativo della Comunita’ Montana della Garfagnana, verde valle racchiusa tra i contrafforti dell’Appennino e delle Alpi Apuane. Le prime notizie storiche su questo borgo risalgono all’epoca longobarda, quando con il nome di Castro novo compare in una carta dell’archivio arcivescovile la fortezza di San Niccolao. Cittadina ricca di storia, dominio degli Estensi di Ferrara per diversi secoli, ha avuto tra i suoi governatori dal 1522 al 1525 il grande poeta Ludovico Ariosto, al quale e’ intitolata la Rocca che si trova all’ingresso della parte antica. Tra gli altri monumenti degni di nota citiamo il Duomo di San Pietro e Paolo e la Fortezza di Monte Alfonso, distante circa due km. dal centro della citta’, insigne monumento circondato da mura, posizionato su uno sperone roccioso.
Fortezza di Monte Alfonso – Si trova a breve distanza dal capoluogo comunale di Castelnuovo: fu edificata fra il 1579 e il 1586 dagli Estensi, che dominavano sulla Garfagnana. Fu eretta per volonta’ di Alfonso II, a cui e’ intestata, per difendere Castelnuovo e controllare il territorio estense, dove transitavano le vie di comunicazione fra la Toscana e la Pianura Padana. Difeso da una cinta muraria lunga piu’ di un chilometro, il forte aveva sette baluardi e due porte, e al suo interno si trovavano diversi edifici, come quello per l’alloggio delle truppe. Acquistato del 1980 dalla Provincia di Lucca, il complesso e’ stato restaurato con grande perizia.
Duomo dei Santi Pietro e Paolo – La prima notizia della chiesa di Castelnuovo si ha nel 952 quando il pievano di San Giovanni Battista e San Cassiano di Pieve Fosciana, tale Adalfridi, affitta a Gottifridi e a Teuperto molti beni e rendite dovute alla sua Pieve, tra i quali quelli di San Pietro di Castelnuovo. Le prime tracce della chiesa parrocchiale dedicata a San Pietro risalgono invece alla seconda metà del secolo X, data in cui alcuni documenti riportano che Castelnuovo “ha una chiesa romanica”, probabilmente a tre navate, ed inizia ad avere un ruolo di riferimento per le altre chiese della Garfagnana. Nel 1456 il Vescovo di Lucca concede l’autorizzazione a demolire l’antico edificio per ricostruirne uno nuovo; della vecchia chiesa si conservano due monofore e parte del muro della fiancata esterna, dal lato del fiume Serchio. Non è nota la data di conclusione dei lavori di ricostruzione ma sicuramente nel 1467 la chiesa appare “completa e consacrata” come testimoniato dalla relazione della visita pastorale del Vescovo Stefano Trenta dello stesso anno. La facciata viene completata nel 1504 mentre molto più lenta è la fabbrica del campanile che, con ogni probabilità, terminò quasi a metà del 1500. La lunghezza dei tempi di costruzione della torre che si sviluppa in altezza fino a trentaquattro metri è stata simbolicamente raffigurata su una pietra del cornicione del tetto, su cui è scolpito un “lumacone”. Nel corso del secolo XVIII la chiesa è stata oggetto di un importante intervento di ristrutturazione nell’ambito del quale sono state costruite tre cappelle, rifatto l’apparato decorativo interno per essere reso consono al gusto barocco, rivestiti le colonne e i capitelli in pietra con muratura per trasformarli in pilastri su cui poter poggiare le nuove volte a vela. Non è stato possibile trovare dati riportanti l’aggiunta della dedicazione a San Paolo, in pratica però dal 1830 in poi si fa riferimento alla chiesa parrocchiale di Castelnuovo con il doppio appellativo. Durante la seconda Guerra Mondiale la chiesa di Castelnuovo viene parzialmente distrutta dai bombardamenti, le operazioni di ricostruzione partono immediatamente dopo la fine del conflitto. Nell’ambito di tale ricostruzione la chiesa viene riportata alla sua conformazione precedente all’intervento settecentesco, quindi con colonne e capitelli in pietra a vista e nessuna volta; unica eredità rimasta di tale intervento sono le due cappelle ai lati del presbiterio e quella lungo la parete laterale destra.
Oratorio di Santa Lucia – Lungo la via che congiunge Castelnuovo di Garfagnana a Pieve Fosciana si affaccia un oratorio dedicato a Santa Lucia il cui impianto risale con ogni probabilità al secolo XIV. L’edificio, a pianta rettangolare e soffitto voltato in incannicciato a botte con lunette, è citato nella relazione della visita pastorale del 1467 del Vescovo Stefano Trenta come alle dipendenze della pieve di Castelnuovo con le seguenti parole: “Sancte Lucie de Castronovo extra muros”. L’oratorio, inserito nel tessuto urbano con due edifici in adiacenza, non è perfettamente allineato con l’andamento della strada; tale fatto significa probabilmente che il carattere originario dell’edificio di culto fosse di essere isolato. La conferma di questa ipotesi è avvalorata dalle finestre tamponate in corrispondenza delle lunette delle volte. Il terremoto del 2013 ha arrecato ingenti danni all’oratorio che è stato prontamente oggetto di un intervento di riparazione e consolidamento i cui lavori sono terminati nel 1914.
Oratorio della Madonna del Ponte – E’ stato costruito tra il 1602 e il 1603 per tenere fede ad una grazia ricevuta. Prende il nome dall’attiguo ponte della Calcinaia, costruito nel 1453 da Borso d’Este nel punto in cui l’importante via medioevale, che da Lucca raggiungeva Gallicano e Cascio, scendeva da Monte Perpoli e attraversava il fiume Turrite Secca per raggiungere il centro di Castelnuovo. Il piccolo edificio di culto a pianta rettangolare presenta un soffitto affrescato di particolare conformazione: una volta a botte ricca di lunette interrotta al centro da una cupola ellittica. L’edificio non subisce particolari cambiamenti fino al secolo XIX quando viene smantellata la vela campanaria sul tetto e costruito un piccolo campanile a pianta quadrata adiacente all’oratorio dal lato sinistro della facciata. Nell’ambito dello stesso intervento vengono tamponate alcune finestre del fronte principale e rifatto il rivestimento in intonaco dello stesso. Come testimoniato da una lapide marmorea appesa in controfacciata nel 1955 l’oratorio è stato restaurato a cura di un privato.
Oratorio di Sant’Antonio – La prima testimonianza dell’esistenza dell’oratorio di Sant’Antonio è la relazione della visita pastorale del 1684 del Vescovo Giulio Spinola: con ogni probabilità la data di impianto dell’oratorio risale al secolo precedente. In seguito ad un periodo, iniziato nel 1770, in cui il piccolo edificio di culto a pianta rettangolare viene adibito all’accoglienza dei soldati di stanza, nel 1791 viene restaurato e riconsacrato dall’Arcivescovo Filippo Sardi. Tale avvenimento è ricordato da due iscrizioni su lastre di marmo murate lungo le pareti laterali dell’oratorio. La configurazione attuale dell’edificio viene però raggiunta nel 1887 al termine dei lavori di restauro della fabbrica fra cui spunta il rifacimento della facciata secondo i canoni ottocenteschi. Un’iscrizione su una lastra di marmo collocata all’interno della chiesa testimonia di un intervento di restauro dell’oratorio datato 1932 curato da tale Amedeo Domenici e finanziato da Castelnovesi facoltosi