Salendo la ripida strada della Spolverina di arriva all’imbocco di Pulica da via San Rocco, dove troviamo la prima Maestà che ci indica per il paese di Pulica, meglio conosciuta come via della Maestà. Il borgo è situato su un colle presso il torrente Pesciola. Due lapidi in marmo all’ingresso del paese ricordano i Caduti delle due guerre mondiali. In età Bizantina l’Anonimo Ravennate tracciò un itinerario che collegava una serie di fortificazioni lungo la via che da Luni andava a Lucca, e nell’altra direzione, attraverso Bibola, Rubra (Terrarossa) e Carneda, portava verso la Liguria. Il luogo dove la strada si biforcava era Pulica, nome derivato proprio da una strada, una via pubblica di origine romana: correva il secolo VII d. C. Questo borgo esisteva già nel IX secolo, ricordato in un documento lucchese dell879 in cui si parla di una selva di San Martino, di proprietà della diocesi di Lucca. Fu distrutto nel 1343 dal tiranno Rainaldo da Fermo, che dopo qualche anno, pagò con la vita le sue nefandezze. Il paese fu poi ricostruito. Passeggiando per i suoi vicoli, San Rocco, Galliano e Tosello, che nel punto più stretto supera di poco il metro di larghezza, si ha l’impressione di percorrere a ritroso la storia e trovarsi all’improvviso nel medioevo. Lungo queste viuzze troviamo affisse nelle mura delle case maestà in marmo bianco, circa venti, dedicate in gran parte al culto Mariano; in origine avevano funzioni religiose ma anche topografiche e stradali. Le piccole sculture iniziano al bivio stradale per Pulica e finiscono nella cappella di San Rocco all’ingresso nel nucleo abitato; nella cappella troviamo un importante bassorilievo in marmo del 1576 che raffigura la Madonna in trono, tra santi Rocco e Sebastiano. Nel 1600 l’antico castello, edificato dai Vescovi di Luni tra il 1221 e il 1236 ed eretto a loro residenza, venne trasformato nell’attuale chiesa dedicata a San Giovanni battista, con annesso campanile a base quadrata con bifore e capitelli marmorei, derivato dalla torre del castello. Il primo registro dei battesimi risale al 1626. Lungo via Galliano troviamo l’oratorio di S. Maria Assunta, fondato nel 1726,con pavimentazione in marmo bianco e nero e un bel campanile a vela; l’edificio fu restaurato nel 1770. Poco distante dal paese, in località Cornedo, esisteva una cava di marmo rosso venato di bianco, usato anche anticamente per costruire la torre del castello.