L’antico Mulino di Pispola si trova nei pressi di Carmignanello, paese della Val Bisenzio, nel Comune di Cantagallo. Il mulino e’ assai noto perche’ nel 1849 ospito’ Garibaldi e il suo aiutante Capitano Leggero (al secolo Giovan Battista Culiolo) quando valicarono l’Appennino per sfuggire agli Austriaci che li stavano braccando. Qui si fermarono la mattina del 26 agosto per ripararsi da un forte temporale e per rifocillarsi. Il padrone del mulino, Luigi Bagioli, detto Pispola, non riconosce il generale, lo riconosce invece l’ingegnere Enrico Sequi, che stava andando a caccia. Sequi, entrando nel mulino, vede i due forestieri e cerca invano di parlare con loro. Ci riesce quando mostra il giornale che ha in tasca e che parla della cattura del generale, avvenuta a Venezia (in realta’ mai avvenuta). Notando l’interesse dei due per quell’articolo, chiede loro se hanno notizie sulla situazione della Repubblica Romana e dove si trovi l’eroe. A quel punto il generale avvicinandosi gli dice: “Amico, Garibaldi e’ nelle vostre braccia”. Sono attimi di grande emozione, ma il Sequi si mette prontamente a sua disposizione per aiutarlo nella fuga. Cosi’ avvenne: da li’ Garibaldi fu aiutato per essere trasportato a prima a Vaiano, poi alla stazione di Porta al Serraglio a Prato. Da li’ la fuga di Garibaldi. Sulla facciata del Mulino di Pispola una lapide ricorda l’episodio di Garibaldi.