Testo tratto da “Atlante delle Stragi Naziste” di Marco Conti e Gianluca Fulvetti
Nell’Appennino Pistoiese, nei pressi della Casetta dei Pastori, situata all’incrocio fra i sentieri Cai n. 504 (che dal Sestaione conduce al Lago Nero) e n. 506 (che dalla Casetta porta a Foce di Campolino) il 12 luglio 1944 avvenne un cruente episodio legato alla Guerra di Resistenza conto le truppe tedesche. Infatti, l’area montana dell’Abetone rivestiva per i tedeschi uno snodo essenziale per il movimento delle truppe da e verso nord. Per questo anche le azioni e la presenza dei partigiani erano assai nutrite. Tra le varie azioni antiguerriglia delle truppe occupanti ci fu quella del 12 luglio 1944 nell’area della località Lago Nero dove un forte reparto tedesco, con la collaborazione di alcuni delatori fascisti, prese di sorpresa una capanna di pastori dove si trovavano anche i due partigiani Salvatore “Turiddu” Ribillotta e Luciano “Vanni” Vannucci del distaccamento “Lago Nero” della formazione “XI zona” di Manrico “Pippo” Ducceschi. Lo scontro a fuoco comportò la morte di quattro pastori disarmati e del partigiano Ribillotta, oltre al ferimento di altri. Il pastore Giovanni Paolini, ferito, fu usato per trasportare a valle due pecore abbattute e il località Ghiaccion di Comino venne finito con una scarica di mitra. I pastori Luigi Paris, Pietro Menichini e Giuseppe Morani riuscirono a fuggire durante lo scontro a fuoco. Il quattordicenne Marino Menichini, rimasto ferito, venne lasciato libero a causa della giovane età insieme a Luigi Fruzzetti. Arturo Paolini venne invece catturato e deportato in Germania, dal quale ritornò dopo la guerra. Il partigiano Vannucci, anche se ferito, non venne passato per le armi, ma portato al comando tedesco di San Marcello Pistoiese dove venne torturato e interrogato fino a quando non fu ucciso in data ignota e il corpo fatto scomparire. Nel diario della formazione “Pippo”, distaccamento “Lago Nero”, risulta che a guidare il reparto tedesco furono dei fascisti. L’isolamento della capanna dei pastori rende più che plausibile la cosa visto che solo chi conosceva bene il territorio poteva arrivarci senza essere visto prima.
Elenco delle vittime
1. Baldini Dino, nato nel 1903 a Pietrasanta (Lucca) e residente a Vicopisano (Pisa). Fratello di Luigi. Pastore.
2. Baldini Luigi, nato nel 1913 a Pietrasanta (Lucca) e residente a Vicopisano (Pisa). Fratello di Dino. Pastore.
3. Bertuccelli Leandro, nato nel 1884 a Massa Carrara e residente a Vicopisano (Pisa). Cugino di Luigi. Pastore.
4. Bertuccelli Luigi, nato nel 1913 a Pietrasanta (Lucca) e residente a Vicopisano (Pisa). Cugino di Leandro. Pastore.
5. Paolini Giovanni, nato nel 1913 a Vecchiano (Pisa) e residente a Vicopisano (Pisa). Pastore
6. Ribillotta Salvatore, detto “Turiddu”, nato nel 1923 a Mirabella Imbeccari (Catania) e residente a Vicopisano (Pisa). Partigiano.
Chi la scampò
1. Fruzzetti Luigi. Liberato.
2. Menichini Marino, nato il 08/06/1929 a Lucca. Ferito e poi liberato.
3. Menichini Pietro. Fuggito.
4. Morani Giuseppe. Fuggito.
5. Paolini Arturo. Preso prigioniero.
6. Paris Luigi. Fuggito.
7. Vannucci Luciano, partigiano di San Marcello Pistoiese (Pistoia). Ferito e preso prigioniero.
Dall’Abetone si scende la statale verso Pistoia: dopo 3 km si svolta a destra per la strada che conduce a Pian degli Ontani: prima di arrivare a questo paese si va destra verso l’Orto Botanico (quota 1300) ed al piazzale delle Ex Cabinovie del Sestaione, dove ha inizio il cammino. Seguiamo il sentiero CAI n. 504: attraversato il torrente Sestaione, l’itinerario procede in salita lungo la sua sponda destra. Si arriva così alla Casetta dei Pastori, dove si trova una bella fontana.