Ramini e’ nato come borgo di passaggio lungo la strada che anticamente rivestiva funzione di collegamento fra Pistoia e Lamporecchio. Questa arteria collegava la pianura pistoiese con Pisa attraverso le paludi di Fucecchio, dove si poteva prendere una barca per poi ridiscendere l’Arno fino alla citta’ delle torre pendente. Ramini e’ citata per la prima volta in un documento del 2 novembre 904. Attualmente il paese e’ conosciuto per i suoi numerosi vivai di piante, piante esportate in tutto il mondo. La chiesa parrocchiale e’ dedicata a San Niccolo’ ed e’ il risultato di una ricostruzione settecentesca. Poco distante dalla chiesa, in direzione sud, si trovano alcuni edifici localmente conosciuti come il convento, ma identificati sulle mappe catastali come La Tenuta: infatti si tratta proprio dell’antica Tenuta dei Baldinotti, nobile famiglia pistoiese. Del vasto complesso faceva parte anche un edificio religioso: probabilmente quella ecclesia di Sancti Iohannis (chiesa di San Giovanni) citata piu’ volte nelle visite dei vescovi effettuate nei secoli XV, XVI e XVII e mai identificata.
Chiesa di San Niccolò – La chiesa si presenta con un impianto planimetrico ad aula unica rettangolare absidata, scandita da tre campate di cui la centrale, più ampia, è coperta da cupola intonacata e le altre da volte a botte unghiate. Le pareti laterali sono scandite da paraste d’ordine ionico che sorreggono un’ampia cornice modanata su cui si impostano le volte del soffitto. In corrispondenza della campata centrale, addossati alle pareti, si trovano due altari settecenteschi in pietra serena. Esternamente, la facciata a capanna intonacata e timpanata, è preceduta da un portico, che corre sui lati nord e ovest, sorretto da un basso muretto in pietrame su cui poggiano undici colonne in pietra arenaria che sostengono un solaio di copertura in coppi e tegole. Sulla facciata si aprono il portale d’ingresso con cornice in pietra, e in asse con questo, al di sopra del portico, una lunetta finestrata.