Il 26 luglio 2019 è stato aperto al pubblico il Ponte del Manetti, completamente ricostruito dopo che era stato abbattuto dai Tedeschi nel 1944. Con un percorso di 1.500 metri dal parcheggio del Barco Mediceo di Bonistallo si arriva alle Cascine di Tavola, scavalcando l’Ombrone sul nuovo Ponte del Manetti e il Fosso di Filimortula su un ponte già esistente.
BARCO MEDICEO DI BONISTALLO
Il Barco Mediceo di Bonistallo si trova nei pressi di Poggio a Caiano e occupa una parte del colle omonimo: alcune volte viene confuso con il grande Barco Reale Mediceo, posto sul crinale del Montalbano, anch’esso recintato e dedito alla caccia, ma di gran maggiore estensione. Oggi e’ un parco pubblico, ma dal XVI secolo al XIX secolo fu utilizzato per le attivita’ venatorie dei granduchi e della corte, che risiedevano spesso nella vicina villa Medicea di Poggio a Caiano. A tale scopo l’area era recintata con un alto muro di oltre due metri che aveva, in origine, tre entrate con portali ad arco, di cui due ancora oggi conservati.
PONTE DEL MANETTI
Il Ponte del Manetti, detto anche Ponte Leopoldo II, scavalca il torrente Ombrone Pistoiese nei pressi di Poggio a Caiano, mettendo in comunicazione la Villa Medicea con il complesso delle Cascine di Tavola. Costruito nel 1833, su progetto di Alessandro Manetti, risulto’ essere il primo realizzato in Italia con il metodo delle funi sospese. Era lungo trentacinque metri e largo quattro virgola settantacinque, con impalcato ligneo sospeso con funi metalliche a dodici cavi di sospensione in ferro appoggiati su piloni di sospensione in pietra. Il ferro necessario alla sua costruzione proveniva dalla Ferriere Medicee di Follonica. Fino ad oggi restavano in piedi solo i piloni in pietra perché la campata fu abbattuta dai tedeschi nel 1944.
CASCINE DI TAVOLA
Il toponimo Tavola e’ presente in documenti risalenti del XIII secolo, dove con la parola Taula, derivante con ogni probabilita’ da Tabula (appare evidente il riferimento alla morfologia pianeggiante dell’area), si indicava una zona del territorio di San Giusto. La notorieta’ di questa zona e’ legata indissolubilmente alla presenza di una tenuta, quella delle Cascine di Tavola, che prende origine da un progetto di Lorenzo il Magnifico. Notizie precise e documentate di questi terreni si hanno fino dal 1420, anno in cui Noveri di Palla Strozzi acquisto’ dalla famiglia Cancellieri degli appezzamenti con edifici che poi, per traversie politiche ed attraverso la famiglia Rucellai, arrivarono intorno al 1470 ad entrare fra le proprieta’ di Lorenzo de’ Medici. Il Magnifico elaboro’ un progetto che vedeva la realizzazione di opere di bonifica per creare, in questa parte di territorio in riva sinistra d’Ombrone, una tenuta agricola e venatoria efficiente e razionale, dove si potessero trovare anche luoghi di svago e di delizia. Arrivando a tempi piu’ recenti una parte della Tenuta delle Cascine di Tavola divento’ proprieta’ del Comune di Prato, che nel 1996 – 1997 inizio’ interventi di restauro sugli edifici ed apri’ al pubblico una parte del parco, dando cosi’ termine ad un periodo di declino e di abbandono.