La Pania della Croce (1859 m. s.l.m.) e’ la regina delle Apuane tanto che un tempo questa catena montuosa veniva identificata come Panie dal nome della sua montagna piu’ nota, mentre l’attuale denominazione di Alpi Apuane e’ stato assegnato al gruppo montuoso solo in epoca napoleonica. Un tempo la Pania veniva chiamata Pietrapana in quanto questi monti sono stati abitati per nove secoli dagli Apuani, una tribu’ ligure e la catena montuosa, ma soprattutto la sua vetta per eccellenza, aveva preso il nome da questi antichi abitatori, Pietrae Apuanae, cioe’ monti degli Apuani. Dalla cima e dalla spalla settentrionale partono due brevi creste che racchiudono un vasto circo glaciale, la Valle dell’Inferno, cosi’ chiamata perche’ caratterizzata da carsismo, grandi pietraie e piena esposizione solare per quasi tutto il giorno. La cresta est termina alla Focetta del Puntone. Questo lungo itinerario per raggiungere la vetta della Pania ha inizio dal paese di Pruno.
Il sentiero, contrassegnato dal segnavia CAI n. 122, inizia dalla scalinata in fondo al parcheggio di sinistra di Pruno (quota 447) all’entrata del paese. Si esce dal paese percorrendone le stradine interne e, subito, ci si ritrova in un bosco di castagni che si risale con una bella mulattiera a tornantini. Si arriva cosi’, in breve, a sboccare, nei pressi di un’abitazione, su di una stradello che si dovra’ percorrere in salita per circa duecento metri, per ritrovare, dopo un tornante, il sentiero 122 che sale sulla destra della carreggiata. Si sale per qualche minuto, fino ad incontrare la fine della stradina precedente, nei pressi di una teleferica: localita’ Le Caselle (quota 835). Volendo si sarebbe potuto arrivare fin qui con l’auto, risparmiando un paio di centinaia di metri di dislivello. Si continua a salire fino ad incontrare delle abitazioni, nei pressi delle quali il sentiero costeggia per un pezzo il corso di un ruscello. Pian piano il bosco sembra diradarsi fino ad arrivare ad un piccolo spiazzo con una bella marginetta davanti alla quale il sentiero si biforca. Siamo all’Alpeggio Pereta ed il ramo del percorso da seguire e’ quello di sinistra, come indicato sul muro della marginetta stessa. Proseguendo, il sentiero si addentra in un altro bosco di castagni, per uscire poco dopo in ampie praterie di cresta e raggiungere il Passo dell’Alpino (quota 1090), da dove si hanno viste stupende sul Corchia, sulla Pania, sul Forato ed il gruppo Nona – Procinto, ed in basso, sui paesi di Levigliani e di Terrinca. Dal Passo dell’Alpino il tracciato prosegue sul sentiero Cai n. 9 e si abbandona il sentiero 122. Si cammina, per un breve tratto, su rocce scalinate, per poi farsi piu’ dolce, quasi in falsopiano, e, in breve, dopo aver attraversato un boschetto di abeti, raggiunge la Foce di Mosceta, nei pressi della quale si trova il Rifugio Del Freo (quota 1180). La Foce di Mosceta, oltre che un posto stupendo, e’ anche un vero e proprio crocevia di sentieri; per raggiungere la vetta della Pania della Croce si deve scegliere quello contrassegnato dal segnavia CAI 126. Dal rifugio seguiamo il sentiero CAI n. 126 che si dirige alla vicina Foce di Mosceta (quota 1170) e comincia a salire in diagonale sulla sinistra il pendio della montagna fino a pervenire al ripiano delle Gorfigliette (quota 1450) dove si trova una piazzola per l’atterraggio degli elicotteri di soccorso. Si continua poi, prima a destra e poi a sinistra, lungo il pendio su un tratto piu’ erto attraversando un breve canale e giungendo ad una zona meno ripida detta Il Tavolino. per poi risalire seccamente fino a sbucare al Callare della Pania (quota 1745), dove ci si puo’ affacciare sul versante garfagnino. Da qui parte a sinistra il sentiero per il Pizzo delle Saette (1720 m. s.l.m.) e, mentre il sentiero 126 procede verso il Rifugio Rossi: noi prendiamo a destra il sentiero di vetta che prima incontra la Spalla settentrionale (1835 m .s.l.m.), poi l’antecima nord ( 1854 m. s.l.m.) e infine perviene in vetta alla Pania alla Croce (quota 1859, 5 h. dalla partenza), la regina delle Apuane, dove ci attende la grande croce.