La Ferrata di Foce Siggioli, allestita negli anni 70 dal CAI di Pisa e dedicata a Brunello Tordini e Pier Luigi Galligani (alpinisti pisani periti in montagna), conduce dai 1000 m. delle cave del Cantonaccio ai 1.390 m. di Foce Siggioli, sella posta sulla Cresta di Capradossa, tra il Pizzo d’Uccello e il Poggio Baldozzana. Da Foce Siggioli si puo’ ammirare un panorama che piu’ incantevole non si puo’, con la Val Serenaia e le cime che la circondano, il solco di Equi, la Lunigiana e la meravigliosa parete nord del Pizzo. La prima parte della ferrata si sviluppa lungo una cresta di ottima roccia e ci permette di superare un ripido salto: superato, poi, un grosso masso ci troviamo sopra un ampio piano inclinato dove ha inizio un tratto con tacche intagliate nella roccia. Dopo una ripida parete si arriva al Belvedere, splendida terrazza panoramica sulla parete nord del Pizzo e, quindi, si affronta il lungo crinale affilato che porta a Foce Siggioli.
Da Ugliancaldo ci dirigiamo verso le Cave del Cantonaccio percorrendo la sterrata di servizio alle cave, che e’ lunga circa 4 km: e’ bene prestare molta attenzione perche’ e’ possibile incrociare i camion carichi di marmo. Parcheggiamo l’auto poco prima della sbarra che preclude il traffico alle auto private: siamo a quota 820. Percorriamo la carrozzabile che dapprima scende qualche metro, poi risale tenendosi sulla sinistra e con alcuni tornanti raggiunge la Casa dei Vecchi Macchinari (quota 868, 30 minuti dalla partenza), nei pressi delle cave alte del Cantonaccio. Da qui si va sulla destra seguendo le indicazioni per la ferrata: si oltrepassano le cave e ci si inoltra nel bosco dove un sentiero ci consente di passare nuovamente sopra le cave, attraversare alcune facili fasce rocciose e raggiungere alla fine un ballatoio alberato ai piedi cresta rocciosa dove si trova l’attacco della ferrata (quota 1.000, 1 h. dalla partenza). La prima parte della ferrata si sviluppa lungo una cresta di ottima roccia e ci permette di superare un ripido salto: prima di aggirare una grossa roccia sulla sinistra, alla nostra destra possiamo notare la lapide messa in memoria dei due alpinisti pisani ai quali la via e’ dedicata (Tordini – Galligani). Superato il grosso masso ci troviamo sopra un ampio piano inclinato con numerosi alberelli e cespugli: da qui inizia un tratto con tacche intagliate nella roccia che ci conduce al caratteristico “Naso”, roccione da cui ha inizio la cresta piu’ affilata. Dopo una ripida parete si arriva al “Belvedere”, splendida terrazza panoramica sulla parete nord del Pizzo e, quindi, si affronta il lungo crinale affilato che porta a Foce Siggioli, quota 1.390, sulla Cresta di Capradossa. Il percorso sul filo di cresta e’ molto esposto: alle nostre spalle la strapiombante parete nord del Pizzo. Seguiamo il filo della cresta rocciosa, anche se in alcuni frangenti ci dobbiamo spostare di lato per superare qualche risalto a strapiombo, per giungere ai 1390 m. di Foce Siggioli (2. h e 30 minuti dalla partenza).
Aldo 2 | Aldo 3 |
Pizzo d’Uccello 1 | Aldo 4 |