Roggio

Veduta panoramica

Roggio e’ caratteristico un borgo dell’Alta Garfagnana, Comune di Vagli di Sotto: situato a piu’ di 800 m. s.l.m., domina la Valle del Rio Cavo e s’offre come splendida terrazza su diverse cime delle Alpi Apuane. Ha nelle costruzioni e nell’andamento dei vicoli che seguono il profilo della montagna la sua originalità. Il secolare isolamento del luogo non gli ha consentito un adeguato sviluppo, restando, come furono le sue origini, una borgata rurale. L’emigrazione di inizio XIX secolo ha portato lontano molti abitanti, in particolare in Inghilterra e nei paesi del fondovalle. Nel periodo estivo il borgo in parte si ripopola di persone che qui hanno ancora le proprie radici. Troviamo in questo paese tipologie edilizie con particolari architettonici molto interessanti, decori in pietra serena e portali che ne ricordano le sue antiche origini. I tetti delle case, alcuni dei quali ricoperti di ardesia, contrastano con il grigio della pietra. D’origine medioevale, era sede di un potente castello, del quale ora non restano che poche rovine delle mura e due massicce porte che si trovano nei pressi della chiesa: diverse case del paese hanno ancora i tetti coperti a lastre di pietra. Le altane, ossia terrazze coperte, spesso costruite anche in legno, con i balconi rivolti a ponente dove tramonta il sole, ne confermano il suo carattere rurale. Caratteristica di Roggio è anche la presenza di numerose maestà, o come qui le chiamano “maestaine“, affisse nelle mura delle abitazioni. Si tratta di piccole immagini sacre che raccontano avvenimenti legati al vangelo, scolpite nel marmo in varie epoche da scalpellini del luogo. La storia di questo antico sito risale a prima dell’anno Mille sotto il nome di Borgo. Fu abbandonato a metà del 1300 per costruirne uno più in alto con il nome di Rojo, probabilmente dal conte Rojo, padrone di queste terre. Nel corso dei secoli troviamo Roggio prima appartenuto alla vicaria lucchese di Castiglione, quindi dal 1451 a quella estense delle Terre Nuove. Il borgo in origine era fortificato e terminava nella parte più elevata, dove sorgono la chiesa e la bella torre campanaria.  Delle fortificazioni restano alcuni reperti riferibili all’antico castello individuabili nei pressi dell’edificio religioso.   La chiesa parrocchiale e’ dedicata a San Bartolomeo: è stata edificata nel XIII secolo in stile romanico: Venne ingrandita verso il 1550 e successivamente restaurata nel 1744. Al suo interno si possono ammirare alcune opere, tra cui una ancona marmorea attribuita a Civitali raffigurante la Madonna con Bambino tra i santi Lorenzo e Giovanni Battista, sotto i dodici apostoli e in alto, nella lunetta, l’Annunciazione. In passato Roggio possedeva anche due oratori, uno già esistente nel 1584 dedicato a Santa Croce, sede dell’omonima Confraternita, l’altro dedicato a Sant’Antonio da Padova, costruito dalla famiglia Baldacci nel secolo XVIII. Dal borgo una strada sterrata sale all’interno di un valloncello e ne risale il fianco boscoso fino a raggiungere la località Giovetto, dove si trova l’incrocio di strade per Campocatino, Gorfigliano e Vagli Sotto, transitando da Casa Tontorone, una vecchia abitazione abbandonata, ma che costituisce una delle piu’ belle terrazze sulla catena delle Alpi Apuane. La cosa più interessante dal punto di vista storico e la torbiera del monte Tontorone, che occupa un’antica superficie depressa e spesso allagata.

Chiesa di San Bartolomeo

Porta dell’antico Castello

Campanile e Apuane

Monti Roccandagia e Tambura