Al centro del paese di Monsummano Alto, in pratica disabitato, sorge la Pieve di San Nicolao, ricordata nel 12690 come suffraganea della pieve di S. Pietro a Neure e sottoposta ad interventi di una certa entità nella seconda metà del ‘600 (erezione degli altari, costruzione della sagrestia, ottenuta inglobando l’emiciclo absidale in una sorta di scarsella quadrangolare) che comunque non stravolsero l’originario impianto romanico. Nel 1731 le veniva staccata la chiesa della Fonte Nuova – che si costituiva nell’occasione una propria parrocchia – , e nel 1786 era soppressa come pievania,. titolo che le è stato di nuovo riconosciuto solo nel 1940. Si presenta come un semplice edificio romanico, ascrivibile alla prima metà del XII secolo, ad aula unica ed abside semicircolare, e che conserva intatto il paramento murario a conci di calcare locale, regolarmente tagliati. Sul lato destro della facciata, impostato su un arcone a tutto sesto, è il campanile, massiccia costruzione del XII – XIII secolo (nella parte inferiore, mentre quella terminale, ovvero la cella campanaria, sembra seicentesca). Il campanile è aperto alla base da un passaggio con copertura a volta attraverso la quale transitava un’antica via. All’interno si conservano tre altari: quello maggiore, in pietra serena, recante la data 1674, nel quale è esposto un Crocifisso in legno della fine del XIV secolo, e i due laterali, in stucco e muratura, contenenti rispettivamente: quello di destra i Misteri del Rosario e quello di sinistra una Annunciazione, entrambe tele databili alla seconda metà del Seicento. Nella parete di controfacciata, a sinistra entrando, si trova il fonte battesimale, del 1768. Una qualche attenzione meritano anche gli edifici annessi, come la canonica a nord, collegata alla sagrestia tramite un passaggio sopraelevato che presenta sul lato orientale due finestre su mensole di aspetto cinquecentesco, e a sud , vicino al campanile, la Compagnia del Santissimo Sacramento, semplice edificio del XVII secolo.