Situata nella valle della Ferriera, al trivio delle strade che conducono ad Aulla, a Careggine e al lago di Vagli, Poggio e’ la frazione piu’ grande del Comune di Camporgiano: anticamente era nota come San Terenzo. Il toponimo Poggio ha avuto origine dopo la sua annessione al Comune di Camporgiano. L’edificio piu’ importante del borgo e’ la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta, eretta nel XVI secolo. La storia della chiesa di Poggio è articolata: nata nel XVI secolo come oratorio alle dipendenze della chiesa Santa Maria di Rogiana in località La Villa, viene demolita due secoli dopo per costruire una chiesa di dimensioni più consone allo sviluppo del paese. Sopravvissuto al terremoto del 1920 con pochi danni, l’edificio viene quasi completamente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale, quindi ricostruito pochi anni dopo sulle rovine con l’orientamento ruotato di novanta gradi; la facciata è rivolta a nord. La nuova chiesa, è caratterizzata da pianta rettangolare con abside semicircolare e da un prevalente sviluppo in altezza comune a quasi tutti gli edifici religiosi realizzati a partire dagli anni Cinquanta del Novecento. La morfologia esterna dà l’impressione di osservare due volumi distinti e sovrapposti e questa sensazione è sottolineata da un marcapiano che corre lungo tutti i prospetti e si proietta, idealmente, anche all’interno suddividendo orizzontalmente la navata. Questa scelta progettuale è abbastanza singolare dato che sono stati utilizzati, all’interno dello stesso progetto, due linguaggi completamente diversi. Nei pressi del paese, in localita’ La Villa, si trova l’antica chiesa romanica di San Biagio, che si puo’ raggiungere in breve percorrendo una stretta strada: la piccola chiesa e’ una delle piu’ belle costruzioni romaniche della Garfagnana. La piccola chiesa romanica, a singola navata e abside semicircolare, di San Biagio a Poggio era in origine conosciuta con il titolo di Santa Maria de Rogiana; con questo appellativo appare per la prima volta in documenti ufficiali nel XII secolo. Nel 1388 Papa Urbano VI concede alla chiesa la possibilità di celebrare i battesimi, l’antica vasca ad immersione è tutt’ora presente in chiesa, posizionata a sinistra dell’ingresso. Non è stato possibile reperire notizie relative all’edificio fino al 1621 quando nella visita pastorale il visitatore scrive le seguenti parole: “(… La qual chiesa è assai grande, tutta ad un corso, non astratta, ma con battuto di Terra assai rozzo et di sopra imbussilata di legname puro. Ha bel campanile in fondo di chiesa, che con due angoli si regge su un pilastro fabbricato in chiesa …)”. La dedicazione a San Biagio appare per la prima volta ufficialmente nella visita pastorale del 1684. In occasione del forte terremoto che nel 1739 ha colpito la zona, l’antico campanile a pianta quadrata crolla, così come buona parte delle pareti laterali della chiesa; i paramenti murari vengono subito ricostruiti mentre, con le pietre migliori derivanti dalla torre, viene realizzata una vela campanaria in continuità con il fronte principale, sul lato destro. Il rimaneggiamento della muratura in seguito al crollo e alla ricostruzione è evidente sulle pareti laterali dove, affiancati ai blocchi squadrati in pietra arenaria, vi sono elementi sempre squadrati ma di dimensioni minori; la muratura dell’abside ha invece conservato i caratteri romanici originali. Le capriate lignee non sono originali, ma risalgono ad un intervento di rifacimento datato XIX secolo. Nel 1986 la chiesa è stato oggetto di un importante intervento di restauro nell’ambito del quale sono stati integrati gli elementi rovinati e stuccati i giunti dei paramenti murari, è stato realizzato un cordolo perimetrale in calcestruzzo e recuperato il manto di copertura. Nei pressi della stazione ferroviaria un sentiero conduce sulle rive del torrente Edron, dove si trova un antico ponte medioevale in pietra. Il viadotto ferroviario della linea Lucca – Aulla, che scavalca il fiume Serchio, collegando i paesi di Villetta San Romano e Poggio, e’ il ponte ferroviario in muratura piu’ alto d’Europa.