Vitoio e’ un piccolo borgo d’origine medievale situato in Alta Garfagnana, nel Comune di Camporgiano: le sue case sono sparse su un pianoro circondato da una bella e assolata campagna degradante verso la valle del Serchio. L’antico borgo è raccolto nella parte più bassa del paese, le case e i palazzotti signorili sono stati ristrutturati senza nascondere il loro prezioso passato. Si notano portali in arenaria di semplice fattura vicino ad altri finemente lavorati, con incise date che vanno dal 1768 al 1837. Alcune di questa abitazioni furono proprietà dei Girolami, signori del borgo. Si visita il paese seguendo la morfologia della collina, attraversando un continuo saliscendi di vicoli e vicoletti che passano sotto ad archi e gallerie. La visuale si apre su ampi spazi aperti ed arriva all’Appennino tosco – emiliano; la bella mole della Pania di Corfino si erge con i suoi fianchi dirupati. la piccola comunità di Vitoio, già sotto la vicaria di Camporgiano, si sottomise il 14 luglio 1451, assieme ad altri borghi della Garfagnana, al marchese Borso d’Este; successivamente avrebbe fatto parte della vicaria di Terre Nuove. Questa in realtà non ebbe mai un proprio autonomo statuto giurisdizionale, in quanto continuò a dipendere, per problemi giudiziari, da Castelnuovo. Nel X secolo fu feudo del vescovo di Lucca. Sopra un poggio che domina il paese, circondata da basse mura, troviamo la chiesa di Santa Maria Assunta, di fondazione longobarda, già ricordata nell’VIII secolo. Quello che vediamo oggi è il prodotto finale di un lungo periodo di modifiche ed ampliamenti, di quello che fu l’impianto originario. E’ un solido edificio costruito con pietra grigia con il tetto ricoperto da coppi, protetto dagli alberi che scendono dal pendio del colle. Integrato al corpo della chiesa vi è una possente torre campanaria, la cui costruzione, per lo meno nella parte più bassa, è molto più antica della data 1718 incisa nella chiave di volta di un arco sommitale, che invece va interpretata come riferimento all’anno della ristrutturazione e del suo innalzamento. E’ citata come oratorio in un documento di donazione di un certo Totone, figlio di Aripaldo, abitante in loco Vitorio, a Giovanni vescovo di Lucca il 6 dicembre dell’anno795. L’atto, conservato presso l’archivio arcivescovile di Lucca, fu steso dal prete Gumberto. Il generoso donatore, di origine longobarda ed abitante a Vitoio, aggiunse altri beni alla chiesa nell’anno 798. Al suo interno si trova un polittico di Pietro da Talata, conosciuto anche come Maestro di Borsigliana. L’opera fu dipinta nella seconda metà del XV secolo. In mezzo ai quattro santi del polittico spicca, in marmo bianco delle Apuane, una splendida Madonna Con Bambino, risalente forse al XVI secolo. Un fonte battesimale in marmo della fine del XVI secolo, costruito a Carrara, un pulpito esagonale in legno di noce del 1600, tre altari costruiti fra la fine del 1500 e l’inizio del 1600. ed altre notevoli opere dello stesso periodo, come il soffitto di legno a cassettoni, il tabernacolo, l’organo del 1700 e il coro ligneo costruito nel 1624,fanno di questa chiesa una delle più belle e interessanti dei paesi delle Alpi Apuane. Divenne parrocchia autonoma nel 1568. In paese si trova anche la chiesa di San Rocco, risalente al XVIII secolo e con semplice struttura in pietra.