Villa a Roggio e’ un piccolo borgo del Comune di Pescaglia: vanta antiche origini, tanto che il toponimo appare citato per la prima volta in un documento dell’anno 855. Un tempo con il toponimo Roggio s’identificava tutta la zona: il nome Villa, cioe’ borgata priva di difese, appare solo nello Statuto di Lucca del 1308, per differenziarla dalla vicina Castello, borgata difesa e cinta da mura. Il termine Roggio deriva da Rogium, che significa terra ricca d’acqua: si puo’ affermare che questa caratteristica e’ rimasta tale nel tempo. Infatti, molti sono i torrenti e corsi d’acqua presenti nei pressi di Villa a Roggio: il Solco di Cologna, il Rio di Ansana, il torrente Dezza, il torrente Pedogna. La chiesa parrocchiale e’ dedicata a Santo Stefano.
Chiesa di Santo Stefano – Il documento originale relativo alla fondazione della chiesa, è datato 29 agosto 828. Dell’edificio originario restano tracce in una parte del muro perimetrale, dove è presente una piccola porta, oggi parzialmente interrata, chiamata porta del clero che immetteva nel presbiterio e nella cui lunetta è inciso il particolare di un tralcio vegetale. La chiesa originaria aveva dimensioni molto più piccole, era a navata unica con l’abside al posto dell’attuale facciata e la facciata dove attualmente si trova il transetto. E’ ricordata, nell’estimo delle chiese lucchesi del 1260, come dipendente dalla Pieve di Diecimo. Nel XIV sec. subì un ampliamento e un rinnovamento e fu consacrata il 4 Giugno 1391. Intorno alla metà del ‘500 furono eseguiti nuovi lavori di restauro e di ampliamento. L’edificio fu ampliato nella parte absidale ed è a questo periodo che risale anche l’iscrizione sopra la porta maggiore intorno all’oculo cieco, dove risultano ancora leggibili il nome di un maestro murario e, forse, dell’operaio. Nel 1651 gli ampliamenti erano terminati e la chiesa si presentava, nella parte architettonica, così come oggi la vediamo. La pianta è a croce latina, sulla destra rispetto alla facciata si trova il campanile, a struttura indipendente e costruito probabilmente su una torre di avvistamento. L’interno è caratterizzato da una copertura con volte a botte lunettate, nell’aula, e a volta a crociera nel transetto. Di notevole pregio sono gli affreschi del 1909 presenti nel coro. La facciata intonacata ha al centro il portale con architrave e archivolto in pietra, sopra al quale è posto l’oculo cieco con iscrizione. Al 2004 risalgono gli ultimi lavori di restauro durante i quali è stato realizzato uno scannafosso a protezione dall’umidità dei muri perimetrali della chiesa.