Monte Cusna (da Pian Vallese – invernale)

Monte Cusna

Il Monte Cusna, 2121 m. s.l.m., seconda vetta in altezza dell’Appennino settentrionale (dopo il Cimone), domina la Valle del Secchia con la sua lunga dorsale: la sua particolare forma di uomo addormentato, di cui la vetta costituisce la testa, ha fatto si che sia sempre stato chiamato Il Gigante. Sul percorso che raggiunge questa montagna partendo da Pian Vallese, tramite il sentiero Cai n. 615, al Valico del Passone, si trova un particolare Organo a Vento.

 

Itinerario interamente tratto da ww.fox.ino.it $p00 Pian Vallese –→ Valico Il Passone –→ sentiero C.A.I. n°615 Difficolta’ –→ E Valico Il Passone –→ Monte La Piella –→ sentiero C.A.I. n°607 Difficolta’ –→ E Monte La Piella –→ Sasso del Morto –→ sentiero C.A.I. n°607 Difficolta’ –→ E Sasso del Morto –→ Monte Cusna –→ sentiero C.A.I. n°607 Difficolta’ –→ EE

Valico del Passone: Organo a Vento

All’inizio della radura di Pian Vallese (quota 1284), proprio dove finisce la strada asfaltata sulla destra inizia il sentiero C.A.I. n. 615, molto ben segnato che, seguiremo. Il sentiero, sale nel bosco seguendo il tracciato di una vecchia e comoda mulattiera. Nella parte iniziale sale serpeggiando nella faggeta, poi piegando a sinistra segue il letto del Fosso delle Tre Tie mantenendosi sul lato sinistro orografico di questi. La salita diviene man mano sempre piu’ ripida fino ad uscire dalla faggeta poco prima di guadare il Fosso delle Tre Tie, dove la vegetazione e’ ormai rada e lascia il posto ai prati e alla brughiera a mirtilli. Appena guadato il fosso delle Tre Tie sul lato destro orografico c’e’ una sorgente con dell’ottima acqua, con cui si possono riempire le borracce. Il sentiero continua a salire mantenendosi sempre sulla parte orografica destra del Fosso delle Tre Tie lungo le pendici del Monte Mongiardonda 1695 metri s.l.m. su cui incombe i 2071 metri s.l.m. dell’imponente mole del Monte La Piella, fino a giungere sulla sella erbosa del Valico del Passone (quota 1847), sormontato da una croce e da un Organo a vento, formato da alcuni tubi metallici, opportunamente sagomati, in modo che, il vento portandoli in risonanza li trasforma in canne d’organo suonando un caratteristico concerto, diverso per ogni tipo di vento. A questo punto dobbiamo andare a destra sul sentiero C.A.I. n. 607, abbandonando il sentiero 615 che, procede ora in leggera discesa lungo la dorsale con ad ovest la Valle dell’Ozola ed a est quella del Dolo, di fronte c’e’ la

Monte La Piella

cresta Nord di Monte Prado 2054 metri s.l.m. con l’anfiteatro glaciale dove si trova a 1769 metri s.l.m. il lago Bargetana. Questo e’ un posto incantevole che, vale sicuramente la pena di visitare. Iniziamo a salire verso la vetta del monte La Piella 2071 metri s. l.m., il sentiero segue spartiacque del Monte. Man mano che si sale la vegetazione diventa via via piu’ alpina, con la caratteristica erba bassa e numerosi cuscinetti di muschi fioriti, e’ possibile vedere anche qui il sempervivum tectorum che accompagna quasi sempre ogni nostra escursione. Il sentiero sale in maniera costante, ad ogni passo si scopre un panorama sempre piu’ bello, fino ad arrivare alla vetta del Monte La Piella (quota 2071), la visibilita’ e’ ottima e da qui si puo’ ammirare a 360° un magnifico panorama. Ora il sentiero procede in falso piano fino ad arrivare al rifugio Emilia 2000, dove arriva l’impianto di risalita della stazione sciistica Febbio 2000. È questa una stazione sciistica dotata di piste di vario livello, per un totale di 25 km. Dal rifugio Emilia 2000 posto a 2053 metri s.l.m. parte la pista nera dedicata a Giuliano Razzoli, e’ questa la pista piu’ alta di tutto l’Appennino settentrionale. Una seggiovia triposto collega l’abitato di Rescadore a 1100 metri s.l.m. con una

Roberto e Massimo sulla vetta del Cusna 1

stazione intermedia posta a quota 1500 metri s.l.m., da qui una seggiovia biposto raggiunge i 2065 metri s.l.m. del rifugio Emilia 2000. Proseguiamo lungo il sentiero che, seguendo la linea di crinale sale tra i prati in leggera pendenza , passando tra pietraie ed aggirando dei rialti di pietra giunge al Monte Sasso del Morto (quota 2058). La ripida parete del Cusna e’ li davanti a noi che ci aspetta invitante, vista da qui sembra ancora piu’ imponente e rischiosa di quanto non lo sia in realta’. Il sentiero scende seguendo prima il crinale che, in questo tratto i prati lasciano il posto ad una pietraia, bisogna prestare molta attenzione a dove si mettono i piedi, per non rischiare qualche distorsione alle caviglie, poi di traverso lungo il fianco della montagna per arrivare ai 2008 metri s.l.m. della Sella del Cusna. Il sentiero C.A.I. n°607 sale esposto verso la ripida parete davanti a noi: in pochi minuti siamo ai piedi della grande parete di sud / est, all’inizio si sale fra facili roccette, niente di impegnativo, la traccia da seguire e’ segnalata con della vernice, man mano che si sale la salita diventa piu’ ripida e in alcuni punti richiede l’uso delle mani , per superare le rocce degli ultimi 200 metri. Qui non ci sono appigli artificiali, va cercato appigli naturali tra le rocce dove appoggiare i piedi o dove fare presa con le mani per superare dei risalti, ma niente di impegnativo, vi sono solo passaggi di primo grado. Raggiunta la vetta del Monte Cusna (quota 2121, 4 h. dalla partenza), siamo ripagati delle nostre fatiche da un panorama a 360° si possono osservare le Alpi Apuane, l’arco alpino, il golfo de La Spezia, con una bella fetta di mare Tirreno con l’arcipelago toscano e la Corsica.

 

Vetta del monte Cusna Massimo 1
Massimo 2 Roberto 1
Roberto 2 Massimo sulla vetta del monte La Piella
Valico del Passone La Pietra di Bismantova