Piteglio, antico borgo della Montagna Pistoiese, si trova sopra un’altura, sul lato sinistro della valle del fiume Lima: e’ disposto a ventaglio su una collina, alla cui sommita’ si trova la Pieve di Santa Maria Assunta, costruita, in parte, sui resti dell’antica rocca. Il paese mantiene ancora le caratteristiche di abitato fortificato medioevale.
A circa un chilometro e mezzo di distanza, lungo l’antica strada che conduceva a San Marcello, si trova la prima pieve di Piteglio, la Pieve della Santissima Annunziata, nota come Pieve Vecchia.
Pieve Vecchia – In origine dedicato a S. Maria Assunta, l’edificio è la più antica pieve di Piteglio. E’ già ricordata nell’anno 1040 in un atto di donazione alla cattedrale di S. Zeno di Pistoia e poi nelle bolle pontificie di Pasquale II (1105) e Innocenzo II (1134). Di piccole dimensioni, è a pianta rettangolare absidata, costruita in conci di arenaria disposti a filaretto ed ha copertura a capriate. Ha mantenuto quasi intatte le sue linee originarie soprattutto nella struttura esterna. La navata e l’abside furono rialzate di circa 30 centimetri nel 1607, quando fu aperta una finestra rettangolare sulla facciata e sovrapposto a quest’ultima un campaniletto a vela. Lavori di riadattamento furono compiuti durante il secolo XVII: nel 1666 il pievano Domenico Migliorini chiuse il vano dell’abside con una parete piana per addossarvi l’altare e aggiunse un sedile in pietra lungo le pareti delle navata. Altri interventi risalgono al 1675, gli ultimi al 1930. Dopo i restauri del secolo XVII la pieve fu dedicata alla SS. Annunziata e affidata alla custodia di un eremita. Dai primi dell’800 passò alla custodia della Compagnia del SS. Sacramento.
Pieve di S. Maria Assunta – E’ documentata fino dal 1040, poi nel 1074 e ancora nel 1133. Probabilmente sorse sulle rovine di una chiesa castellana più antica; il campanile che la fiancheggia era anticamente una torre di avvistamento, successivamente riadattata. L’aspetto attuale dell’edificio risale sostanzialmente al XIX secolo, con elementi risalenti ai Seicento, epoca in cui iniziarono le trasformazioni. La conformazione dell’interno è tipica dello stile ottocentesco intervenuto su modificazioni precedenti: la navata unica è coperta da volta a botte con costolatura traversa in corrispondenza con le lesene di stucco appoggiate alle pareti con ritmo regolare. La zona presbiteriale è costituita da arco di trionfo che si apre su di un vano quadrangolare sormontato da cupola e concluso con abside semicircolare. Una inserzione tardo – seicentesca si trova sulla parete sinistra, da cui si accede attraverso un’ampia aperura ad arcata, ad una cappella che dà accesso alla sagrestia e alla sede della Compagnia del SS. Sacramento. Sulla parete destra si apre un’altra cappella, un tempo comunicante con l’esterno attraverso portale e loggetta a due arcate, di tipologia seicentesca. Gli ultimi lavori di rifacimento e di riadattamento avvennero al tempo del pievano Niccolò Turrini verso la metà dell’800. Nella Compagnia si custodisce la preziosa reliquia della Vergine del Latte che, secondo la tradizione, giunse a Piteglio portata da un crociato di ritorno dalla Terra Santa.