Fabbriche di Vallico si trova lungo la stretta valle formata dal torrente Turrite Cava, affluente di destra del fiume Serchio. Deve il nome alla lavorazione del ferro impiantata nel 1300 da fabbri provenienti dal bergamasco e dal bresciano, lavorazione che ha dato origine a una fiorente produzione di chiodi e attrezzi vari, capace di creare benessere a diverse famiglie. Il Comune di Fabbriche di Vallico dal 1 gennaio 2014 si e’ fuso con Vergemoli per formare il nuovo comune di Fabbriche di Vergemoli. Nel borgo si possono osservare la chiesa di San Jacopo, eretta nel XVI secolo in sostituzione dell’antico Eremo di Valbona, che era stato soppresso, il Palazzo dei Conti Carli e quello dei Marchesi Ponticelli, e l’antico ponte che scavalca la Turrite, subito oltre il quale si trova un edificio che costituiva la dogana. Infatti, la Turrite Cava segnava il confine tra il territorio della Repubblica di Lucca (riva destra), e quello della Provincia Estense della Garfagnana (riva sinistra).
Chiesa di San Giacomo – Le origini del paese di Fabbriche di Vallico sono strettamente legate alla fondazione di fabbriche per la lavorazione del ferro da parte di un gruppo di immigrati bergamaschi avvenuta agli inizi del Trecento. I lavoratori iniziarono a stabilirsi nei pressi del posto di lavoro in una località che al tempo prendeva il nome di Vallebona, la stessa località che, dal 1214, ospitava un eremo curato dai padri agostiniani. A tal proposito per gli abitanti di Fabbriche di Vallico non esisteva la necessità di avere una chiesa parrocchiale fintanto che potevano servirsi di quella dell’eremo. Quando nel 1461 tale struttura venne dismessa, i fedeli ottennero l’autorizzazione per costruire un nuovo edificio di culto: questa autorizzazione giunse intorno all’inizio del secolo XVI, se nel 1520 la chiesa parrocchiale di San Giacomo a Fabbriche di Vallico viene consacrata. Il piccolo edificio, a pianta rettangolare e con abside semicircolare, nacque sprovvisto di una torre campanaria che venne costruita circa due secoli più tardi, nel 1760, in prossimità della parete laterale sinistra dell’area presbiterale. Ciò che rende molto singolare questo edificio religioso è la forte asimmetria del fronte, e quindi della chiesa, come si nota dalla posizione del portale sensibilmente spostato verso destra. L’ipotesi più probabile è che nel XVIII secolo la navata sinistra sia stata ampliata fino al limite del percorso che la costeggia. L’apparato decorativo interno è di interessante fattura, per quanto riguarda gli altari laterali e la volta databili alla seconda metà del XVIII secolo, mentre la decorazione pittorica delle navate è opera recente realizzata, insieme alla pavimentazione “alla veneziana” e al consolidamento della torre campanaria, nell’intervento del 2009.
Ex Dogana | Ponte della Dogana e Rio del Diavolo |
Veduta panoramica | Ponte della Dogana 2 |