La Villa del Cassero, conosciuta anche come Villa Montemagni o Villa Costa – Righini, fu costruita tra il 1712 e il ’13 dall’architetto pistoiese Piero Antonio Tosi, per volonta’ della famiglia Montemagni, originaria di Montemagno di Quarrata, soprattutto per opera di Coriolano, senatore fiorentino, priore di Orvieto e primo segretario di Stato. La villa è stata proprietà dei Montemagni fino a metà dell’Ottocento, quando passò poi, per eredità, ai conti Costa – Reghini che la cedettero ai Gargani intorno agli anni Trenta del Ventesimo secolo. Oltre il lungo viale di cipressi che segna l’accesso originario della villa dalla strada per Cecina e Larciano, l’edificio si presenta comun imponente parallelepipedo a tre piani con semplici finestre a persiane, dalle cornici in pietra prive di modanature. la superficie liscia, a intonaco chiaro, presenta l’unico motivo centrale del portale d’ingresso, sormontato due balconi sovrapposti. Con la sobrietà dell’esterno contrastato i ricchi ambienti interni, tra cui prevalgono nettamente quelli con funzioni di ricevimento e rappresentanza. I saloni sono affrescati e coperti a volte, ottenute mediante riporti; particolarmente ampio il Salone del Biliardo, decorato da Paolo dell’Era nel 1871 con motivi ispirati al gioco delle carte, festoni e teste di animali. L’accesso ai piani superiori è garantito da un’apia scala con balaustra in ferro battuto, conclusa da una volta ad affresco attribuita a Giovanni Camillo Sagrestani e aiuti, he celebra le glorie della famiglia Montemagni. Sul retro della villa un vialetto in lieve discesa, tra basse siepi e piante di camelie centenarie, conduce alla fastosa cappella, privata eretta nel 1729 e dedicata a Maria Santissima e San Francesco di Paola, dove, sulla pianta ovale con abside rettangolare e deambulatorio, si innesta una cupola con lanterna. Prospiciente la villa è la grande rotonda del giardino all’italiana, che include la capiente vasca centrale dotata di zampillo, e lungo il perimetro della quale sono disposti quattro portali ad arco, uno di fronte all’altro. Questi fiancheggiano i due cancelli – un tempo, ornati da giochi d’acqua – che immettevano, per mezzo di scale a doppia rampa, nell’orto e nel pomario, ambedue circondato da mura. La villa non è aperta al pubblico.