Anticamente il piccolo castello di Sanctus Mamme, ricordato in una carta della Badia a Taona del 1026 ed in un “breve” del Libro Croce (Archivio della Cattedrale di Pistoia) del 1086, non aveva né territorio né pieve propria, ma, a quanto sembra, soltanto un oratorio dedicato alla Vergine Maria, in vocabolo Ripalta, dipendente dalla pieve matrice di Saturnana. Nelle Decime degli anni 1296 – 97 è ricordata la chiesa di San Mommé appartenente al plebatus Satornano. Non si conoscono le notizie relative al cambiamento di dedicazione della chiesa: nel secolo XIV probabilmente sorse una nuova chiesa dedicata a San Matteo, che sostituì’ la precedente cappella. Non sono stati rintracciati documenti che si riferiscono al passaggio della chiesa in pievania. L’attuale chiesa è orientata a Gerusalemme, ha pianta rettangolare e pareti perimetrali che all’esterno mostrano una orditura a conci di pietrame disposti a ricorsi orizzontali regolari. Pure in conci di pietra è il massiccio campanile quadrangolare, impostato nella parte posteriore della chiesa, sulla sinistra. Notevoli trasformazioni alla Chiesa di San Matteo a San Momme’, sia all’interno che all’esterno, con aggiunta anche di altri corpi di fabbrica, sono avvenuti durante la prima metà del secolo XVIII, come risulta da diverse epigrafi e iscrizioni, soprattutto a cura di alcuni pievani della famiglia Morelli. Fu allora costruito il portico sulla facciata e sui fianchi, con arcate a sesto ribassate, sostenute da colonne in pietra e volte a crociera. Nell’800 l’ala sinistra del portico fu demolita per far posto ad un corpo di fabbrica, sede di una Compagnia religiosa. Accurati lavori di revisione e restauro sono stati realizzati dalla Soprintendenza ai Monumenti sotto la direzione dell’architetto Francesco Gurrieri nell’anno1970. Internamente si presenta con pianta rettangolare ad unica nave coperta con volta a botte. Recentemente al suo interno e’ stata collocato “Il Cristo della Montagna”, opera in cotto e legno dello scultore contemporaneo Vanni Melani, il quale e’ anche autore della “Vergine del Poggiolo”, bassorilievo che si trova sulla destra della chiesa.
Cappella della Visitazione – Costruita alla fine del ‘700, sacrificando il lato sinistro del portico della adiacente pieve di San Matteo, la cappella ha pianta rettangolare ad unica nave, coperta da volta a crociera divisa in tre campate. Le pareti perimetrali sono in parte a conci di pietra a ricorsi orizzontali ed in parte con ciottoli di pietrame. Un portico con arcate a sesto ribassato, sorretto da colonne in pietra a e volte a crociera, si appoggia sulla facciata e prosegue sulla facciata della adiacente Pieve di San Matteo. La facciata è intonacata. L’interno è è spoglio e semplice dotato di pochi elementi decorativi. L’altare si erge su due gradini in pietra ed il postergale in stucco istoriato, regge una tela di ignoto raffigurante la Vergine con il Bambino tra santi. Sulla parete sinistra del presbiterio sono incastrati due piccoli tabernacoli in pietra. Una piccola tela di ignoto toscano raffigurante la visita della Maria Vergine a S. Elisabetta pende dalla parete destra della piccola navata. Sul lato sinistro del piccolo presbiterio è posto l’ambone in cotto e pietra serena dedicato a Giovanni Paolo II.