La Chiesa di San Pietro a Candeglia e’ una delle poche del contado pistoiese per le quali esistono documenti anteriori all’anno Mille: infatti, la ecclesia S. Petri in locus qui dicitur Candecla fu concessa dal vescovo Giovanni ad Anselmo di Gottifredo con atto di livello dell’Aprile 973. Nel XVII secolo gli fu conferito l’aspetto barocco che conserva tutt’ora: nel 1777 furono aggiunte le due cappelle laterali e fu ampliato l’edificio. La ecclesia S. Petri in locus qui dicitur Candecla è citata in un atto di livello dell’anno 973 con il quale il Vescovo Giovanni la concede ad Anselmo di Gottifredo. La chiesa ha quindi origini molto antiche e sono ancora visibili alcuni tratti dell’edificio ricostruito tra l’XI ed il XII secolo, il quale nel Settecento fu ulteriormente ampliato e modificato nelle forme attuali. Si tratta di una chiesa rettangolare ad aula unica coperta da un soffitto a capriate lignee. L’edificio pur risalente all’epoca medievale conserva attualmente un aspetto tardo barocco. La facciata è caratterizzata da una struttura semplice a capanna e presenta un portale rettangolare in arenaria sul quale è sovrapposto, in asse, un oculo. Nell’attuale conformazione è facilmente leggibile la stratificazione delle strutture seicentesche sulle murature medievali. Internamente l’aula è divisa dal presbiterio da una sorta di arco trionfale; da altre due arcate a tutto sesto, decorate con ghiere in pietra serena, si accede a due cappelle rettangolari disposte al centro delle due pareti laterali; dalla cappella di destra si può uscire all’esterno sotto il loggiato laterale con tetto a spiovente, leggermente arretrato rispetto alla facciata. Sul fondo della chiesa è presente un altare in pietra serena a parete, risalente al 1631, caratterizzato da colonne doriche che sostengono un frontone triangolare. Sulla parete a destra del presbiterio si trova un pulpito ligneo intagliato e dipinto.