La partenza di questo itinerario, che raggiunge la vetta dell’Alpe di San Pellegrino (1700 m. s.l.m.), e’ il piccolo borgo di San Pellegrino in Alpe (1525 m. s.l.m.), posizionato per meta’ in territorio toscano (Comune di Castiglione di Garfagnana) e per meta’ in territorio emiliano (Comune di Frassinoro). La vetta dell’Alpe di San Pellegrino costituisce uno splendido balcone su tutto l’Appennino, la Garfagnana e le Alpi Apuane; il punto piu’ alto di questa montagna e’ contraddistinto da un segnale I.G.M. (Istituto Geografico Militare), risalente agli anni Trenta del Novecento.
Parcheggiata l’auto nei pressi di San Pellegrino in Alpe (quota 1525), c’incamminiamo sopra il paese stesso in direzione del crinale appenninico lungo il sentiero CAI n. 50 che ricalca in questo punto il tracciato dell’antica Via Vandelli: in circa 30 minuti di cammino arriviamo ad incrociare una carrareccia che conduce dalla localita’ Il Pradaccio, posta fra San Pellegrino in Alpe e il Passo delle Radici, fino a Barga; si tratta di una lunghissima strada sterrata che sarebbe chiusa al traffico privato. Proprio nel punto nel quale troviamo la strada si trova la localita’ detta Giro del Diavolo (30 minuti dalla partenza) molto ben riconoscibile per la gran massa di sassi che qui si trovano. La leggenda narra infatti che proprio in questo luogo il diavolo tentasse San Pellegrino e che, alla resistenza opposta da questi, il maligno lo colpisse con uno schiaffo: il santo, che era molto paziente, perse pero’ la calma e rifilo’ al demonio un manrovescio cosi’ forte che lo fece volare dall’Appennino fino al Mar Tirreno non senza prima avere attraversato con violenza una montagna, montagna che non e’ altro che il Monte Forato che deve al diavolo la sua curiosa forma. Nel luogo di questo leggendario episodio i pellegrini e i penitenti che si recavano all’ospizio e al santuario di San Pellegrino abbandonavano un sasso che avevano portato con loro in segno di penitenza: la valletta sottostante accoglie una sterminata miriade di pietre formatesi proprio in seguito alla secolare consuetudine dei viandanti di caricarsi di sassi per penitenza o per voto; devo aggiungere ch’emette una certa soggezione pensare a quante persone siano passate di qua nel corso dei secoli abbandonando il loro pesante fardello di pietra portato in segno di penitenza. Dopo aver ammirato il singolare Giro del Diavolo, abbandoniamo il sentiero n. 50 per andare decisamente a sinistra lungo il sentiero di crinale 00 che in altri 30 minuti ci conduce sulla vetta dell’Alpe di San Pellegrino (quota 1700, 1 h. dalla partenza) splendido balcone su tutto l’Appennino, la Garfagnana e le Alpi Apuane; il punto piu’ alto di questa rocciosa cima e’ contraddistinto da un segnale I.G.M. (Istituto Geografico Militare) risalente agli anni Trenta del Novecento.