Pania della Croce (da Piglionico)

Vetta

La Pania della Croce (1859 m. s.l.m.) e’ la regina delle Apuane tanto che un tempo questa catena montuosa veniva identificata come Panie dal nome della sua montagna piu’ nota, mentre l’attuale denominazione di Alpi Apuane e’ stato assegnato al gruppo montuoso solo in eta’ napoleonica. Un tempo la Pania veniva chiamata Pietrapana in quanto questi monti erano stati abitati per nove secoli dagli Apuani, una tribu’ ligure e la catena montuosa, ma soprattutto la sua vetta per eccellenza, aveva preso il nome da questi antichi abitatori, Pietrae Apuanae, cioe’ monti degli Apuani.

Parcheggiata l’auto nei pressi della Cappella in localita’ Piglionico (quota 1150) ci incamminiamo lungo il sentiero CAI n. 7 che entra in un bosco di faggi e, costeggiando il fianco della Pania Secca, prima procede in falsopiano e poi si inerpica lungo una vallata, sempre dentro la faggeta, costeggiando un rudere e, qualche volta, anche una carbonaia, fino a pervenire ai pendii prativi sottostanti l’Uomo Morto, tratto di montagna posto fra le due Panie che ricorda il volto di una persona coricata e la cui massima altitudine e’ il Naso (1677 m. s.l.m.), detto anche Puntone di Mezzo al Prato: da qui in breve tempo si raggiunge il Rifugio Enrico Rossi alla Pania, (quota 1609) fonte proprio prima del rifugio; sono trascorsi 1 h. e 30 minuti dalla partenza da Piglionico. Il rifugio era stato costruito dal CAI di Lucca nel 1921 e si chiamava Rifugio Pania: aveva il tetto a volta ma rovino’ e fu ricostruito nella forma che ha attualmente e inaugurato di nuovo il 24 agosto 1924 intitolandolo ad un alpinista lucchese morto giovane in un incidente stradale. E’ di proprieta’ del CAI di Lucca ed e’ formato da 2 vani piu’ servizi con 22 posti letto: e’ sempre aperto dal 30 giugno al 10 settembre e nel resto dell’anno solo i giorni festivi e prefestivi (telefono 0583 / 710386). Dal Rossi in pochi minuti si perviene alla Focetta del Puntone (quota 1611) foce posta al centro del massiccio delle Panie e dove si incrociano i sentieri CAI n. 7, 1, 39 e 126. Noi ci incamminiamo sul 126 che si inoltra nella Valle dell’Inferno, orrida pietraia che conduce con erta salita al Callare della Pania (quota 1750, 2 h. e 45 minuti dalla partenza). Sul fianco sinistro della Valle dell’Inferno si apre una buca, detta Buca della neve, nella quale, a causa della scarsa esposizione, rimane la neve ghiacciata per quasi tutto l’anno. Qui venivano a prendere la neve ghiacciata da Cardoso (attraverso il Passo chiamato appunto Passo degli Uomini della Neve) per portarla ai centri turistici della riviera versiliese in tempi in cui i frigoriferi erano ancora proprieta’ di pochissimi: fra coloro che sono saliti fin qua per caricare la neve da portare a valle, superando un dislivello di 1300 m., vorrei ricordare il mio grande amico Agostino Bartolucci, nipote di Angelo Bartolucci, il Nonno della Pania. Agostino, purtroppo e’ deceduto il 16 marzo 2006 e con lui se ne e’ andata una notevole parte di storia delle Apuane e io ho perso un grande amico. Giunti al Callare prendiamo a sinistra il sentiero di vetta che, in pochi minuti, ci porta in cima alla Pania della Croce (quota 1859), la regina delle Apuane: sono trascorsi 1 h. e 30 minuti da quando abbiamo lasciato il Rifugio Rossi e 3 h. da quando siamo partiti da Piglionico.

Cappella a Piglionico Rifugio Rossi
Focetta del Puntone Valle dell’Inferno
Callare della Pania

Panorama dal calare della Pania

Pania della Croce
Aldo e Mauro sulla vetta