Il monte Forato (m. 1223 e m. 1209 le sue due cime) e’ una delle vette piu’ famose e frequentate delle Alpi Apuane: questo itinerario spiega come arrivarci tramite la Via Ferrata. A Foce di Petrosciana, importante valico tra l’Alta Versilia e la Garfagnana, inizia questa Via Ferrata, costruita dalle sezioni versiliesi del CAI e intitolata all’ingegner Renato Salvatori, gia’ vice – presidente della sezione di Forte dei Marmi. Questa ferrata si snoda sulla cresta est del monte, che e’ lunga 1250 metri, con 330 metri attrezzati con cavo metallico ancorato alla roccia su paletti di ferro. Il meraviglioso arco naturale fa del Forato una montagna unica: l’arco e’ alto 32 m. e alto 26 m. con uno spessore minimo di 8 m. All’origine di questa caratteristica figura, da cui la montagna ha tratto il nome, c’e’ l’azione erosiva di vento e acqua che hanno inciso il calcare sfruttando le fratture della roccia.
Parcheggiata la macchina nell’ampio piazzale dell’Alto Matanna (quota 1037) prendiamo il sentiero CAI n. 5 che in poco tempo ci conduce al Callare del Matanna (quota 1139) situato fra il Matanna (1317 m. s.l.m.) e il Nona (1297 m. s.l.m.), in stupenda posizione panoramica: il mare ci appare in lontananza e sulla destra scorgiamo, il Procinto (1177 m s.l.m.), meraviglioso torrione cilindrico che si innalza un po’ discosto dal crinale principale e separato da questo da un intaglio, il così detto intaglio del Procinto. Dopo avere ammirato il panorama torniamo un po’ indietro sui nostri passi perché prima del Callare, sulla destra, inizia il sentiero CAI n. 109 che traversa il versante orientale del Monte Nona, entra nel bosco e ne esce con una ripida discesa per giungere a Foce delle Porchette (quota 982, 1 h. dalla partenza) valico situato tra le rocce del monte Croce e la parete del Nona. Dopo aver ammirato la bella marginetta che fa mostra di se presso il valico, proseguiamo sempre lungo il sentiero 109 che si inoltra nel versante di Cardoso tramite uno stretto passaggio fra rocce per andare poi a congiungersi con il sentiero CAI n. 6 proveniente da Stazzema: seguiamo ora il sentiero 6 che risale con qualche tornante e alcuni gradini, passiamo di fianco a una bella marginetta e, quindi, perveniamo a Foce di Petrosciana (quota 961, 1 h. e 30 minuti dalla partenza), importante valico situato fra il comune di Stazzema e la valle di Fornovolasco; da qui sarebbe dovuta transitare la carrozzabile Stazzema – Fornovolasco, della quale e’ stato costruito un solo tratto oltre Stazzema, tratto che viene usato da chi si dirige, provenendo dal versante mare, verso il Procinto o il Forato passando dal Rifugio Forte dei Marmi all’Alpe della Grotta. Foce di Petrosciana e’ stato nel passato il piu’ importante valico tra l’Alta Versilia e la Garfagnana e da qui inizia la via ferrata costruita dalle sezioni versiliesi del CAI e intitolata all’ingegner Renato Salvatori, gia’ vice – presidente della sezione di Forte dei Marmi. Questa via ferrata ha uno sviluppo di 1250 m. di cui 330 m. attrezzati con cavo metallico ancorato alla roccia su paletti di ferro. Anche questa, come tutte le vie ferrate, va affrontata con la solita attrezzatura: imbracatura, cordino, moschettoni, dissipatore e casco. La ferrata percorre la cresta sud – est della cima meridionale del Monte Forato seguendone il filo: nel punto piu’ difficile e’ stata ancorata una scala di ferro ma va fatta con attenzione perché c’e’ una discreta esposizione. Non appena il sentiero tende a percorrere un tratto pianeggiante termina il cavo di ferro e in pochi minuti giungiamo sulla cima sud del monte Forato che e’ anche la piu’ alta (quota 1223) delle due vette che formano il monte: sono trascorsi 45 minuti da quando abbiamo lasciato Foce di Petrosciana e 2 h. e 15 minuti da quando siamo partiti dall’Alto Matanna.
Alto Matanna | Foce delle Porchette |
Foce di Petrosciana | |
Paolo, Aldo e Mauro sulla vetta |