La Lizza del Balzone si trova nel cuore delle Alpi Apuane, nel selvaggio vallone della Canalonga: questa zona era un tempo importantissima per l’estrazione del marmo del bacino del Sagro. Prima che all’inizio degli anni Sessanta fosse costruita la carrozzabile che da Carrara conduce a Campocecina e che ha spostato verso Carrara tutte le attivita’ estrattive relative a questo bacino tutto il marmo estratto dal Sagro passava di qui. Infatti fino allora i blocchi di marmo venivano caricati, insieme agli autocarri, su una grandiosa teleferica costruita nel 1907 che dall’erta parete del Balzone (ripida parete affacciata sul vallone della Canalonga) li trasportava 600 m. piu’ in basso nella valle di Vinca. Era un impianto grandioso, capace di trasportare solo 7 tonnellate di carico mentre i carichi maggiori venivano trasportati lungo la via di lizza che e’, poi, la méta del nostro itinerario; nel 1930 l’intera struttura fu ammodernata e la portata aumento’ a venti tonnellate. La stazione di partenza della teleferica e’ ancora visibile cosi’ come lo scivolo costruito sui bordi della parete: costituiscono un’opera mirabile di tecnica ed audacia.
Parcheggiata l’auto lungo la strada che conduce a Vinca si attraversa il ponte di legno sul Lucido di Vinca (quota 420) e si sale lungo una strada di cava che ci conduce dentro il selvaggio vallone della Canalonga, racchiuso tra la parete del Balzone e la parete della Torre di Monzone. Al termine della strada la via di lizza in alcuni punti è scomparsa, ma è impossibile sbagliarsi in quanto il percorso è evidenziato da segni di vernice rossa. Si sale nel bosco seguendo i segnali rossi, si attraversano due canali (prestare attenzione) e si giunge in circa 1 h. alla base della parete del Balzone, dove ha inizio la lizza scavata nella roccia: devo dire che l’attacco alla lizza è il tratto più difficile di tutto il percorso per cui bisogna stare attenti e salire con cautela aiutandosi con le mani. La salita è molto ripida, ma la via di lizza è ampia per cui non ci sono problemi tranne quando si entra in un canalone dove si trova un piccolo tratto di lizza che è franato: in questo punto, che è quello di massima pendenza dell’intera lizza, ci può essere di aiuto un cavo di ferro che corre ancorato alla parete, cavo da sfruttare soprattutto al ritorno in quanto qui la lizza è molto scivolosa a causa dell’acqua che gronda continuamente dalla parete. E’ sconsigliato fare il percorso nel periodo invernale in quanto il canale non è mai esposto al sole per cui questo tratto sarà sicuramente ghiacciato. Passato il canalone si sbuca a quota 960 sulla marmifera che conduce a Foce di Pianza, in una piccola vallata ricca di faggi: la si percorre per circa 1 km. per andare poi a sinistra non appena incontriamo l’altra marmifera che da Foce di Pianza conduce al Balzone, la si percorre per circa 10 minuti fino ad arrivare a quota 1071 sull’orlo della parete del Balzone; sono trascorse circa 2 h. da quando abbiamo lasciato l’auto vicino al ponte di legno sul Lucido di Vinca. Qui incontriamo subito una piccola fonte posta di fianco all’edificio che fungeva da stazione di partenza per la teleferica, edificio che è assai cadente ed è un vero peccato perché conserva ancora macchinari dell’epoca: il posto, però, è veramente affascinante con grandi prati immersi fra boschi di faggi e con lo sfondo della meravigliosa visione della selvaggia valle della Canalonga.
La teleferica (foto storica) | Il vecchio edificio di servizio alla teleferica |
Aldo sulla Lizza del Balzone 2 |