Pieve Santo Stefano

Palazzo Pretorio

Pieve Santo Stefano e’ una cittadina della Val Tiberina d’origine molto antiche: tracce di un insediamento risalente al periodo Neolitico sono state trovate in localita’ La Consuma. Numerosi sono i resti d’epoca romana che sono stati rinvenuti, tra cui quelli d’alcuni ponti: infatti, da Pieve transitava la Via Ariminensis, strada che collegava Arezzo a Rimini, tramite il Passo di Viamaggio. Per tutto il periodo medioevale Pieve era conosciuta con il toponimo di Verona e Val Verona era tutta la zona circostante. Di tutte le antiche vestigia, pero’, non e’ rimato molto perché le truppe tedesche, in ritirata, nel 1944 rasero al suolo l’intera cittadina: tutto quello che ora vediamo e’ frutto della ricostruzione posta bellica; se consideriamo, anche, che una tremenda alluvione nel 1855 aveva quasi distrutto l’abitato, e’ evidente che di Pieve antica e’ rimasto ben poco $p01 Tra i monumenti da vedere citiamo la Piazza Amintore Fanfani (dedicata al celebre uomo politico a cui Pieve ha dato i natali nel 1908), l’Arco di Tasano (passaggio fortificato), la Collegiata di Santo Stefano (chiesa che da’ il nome al paese), Piazza delle Logge del Grano (risalente alla fine del XIV secolo), il Palazzo Comunale (edificio d’origini antiche), il Palazzo Pretorio (risalente al XVI secolo).  Pieve Santo Stefano e’ nota come la Citta’ del Diario: qui, infatti, si trova l’Archivio Diaristico Nazionale, che conserva diari, epistolari e manoscritti autobiografici, raccolti dal 1984 e incrementati ogni anno con il Concorso che si tiene nel mese di settembre ed intitolato Premio Pieve.