Valdicastello Carducci e’ un piccolo paese situato nei pressi di Pietrasanta, sui primi contrafforti delle colline versiliesi: e’ famoso per ospitare una delle chiese piu’ prestigiose della provincia di Lucca, la Pieve dei Santi Giovanni e Felicita, gia’ citata in un documento dell’855, addirittura la chiesa matrice della Versilia, che ha assunto notevole importanza nel corso dei secoli come centro di diffusione religiosa e culturale. Valdicastello, comunque, e’ noto soprattutto per aver dati i natali al grande poeta Giosue’ Carducci, Premio Nobel per la Letteratura nel 1906. Il poeta nacque a Valdicastello il 27 luglio del 1835 da Michele, che esercitava la professione di medico, e Ildegonda Celli, figlia di un orafo fiorentino: trascorse nel paese lucchese soli i primissimi anni della sua infanzia, finché nel 1838 fu costretto a seguire il padre prima a Castagneto, poi a Lajatico. La Casa Natale del Carducci e’ stata dichiarata Monumento Nazionale nel febbraio 1907, appena un mese dopo la morte del poeta, e trasformata in Museo, visitabile in alcuni giorni della settimana. La chiesa parrocchiale è dedicata ai Santi Giuseppe e Maria Maddalena: la sua costruzione, sulle rovine di un precedente oratorio, fu iniziata nel 1820 e terminata nel1827. Qui furono trasferiti gli altari del ‘600 della Pieve dei Santi Giovanni e Felicita; inoltre fu abbellita con un quadro del 1597 del pittore fiorentino Giovanni Guidi, “La Vergine col Bambino”. Vicino all’altare si trova il tabernacolo di Stagio Stagi, al quale è attribuito anche il pozzo in marmo posta accanto alla chiesa.
Il borgo viene ricordato in una carta dell’885e in altre del 1018. Nel 1390 formava un piccolo comune. Paese povero, nel 1400 iniziarono a formarsi i primi artigiani e fu costruita una segheria ad acqua. Esisteva anche un’officina di spingarde e bombarde. Tutto intorno al borgo erano coltivati alberi da frutto e oliveti. La ricchezza di questa piccola terra, oltre che dall’agricoltura, proveniva dal sottosuolo. La scoperta dei minerali e la conseguente estrazione ha letteralmente cambiato l’economia di Valdicastello, passando in breve tempo da agricola a industriale con la costruzione di fabbricati come officine e laboratori per la lavorazione della materia prima. I principali minerali estratti erano quelli di ferro e solfuro di piombo argentifero, da cui veniva estratto l’argento che diede il nome al monte dell’Argentiera. Le miniere cessarono completamente l’attività nel 1990, perché i processi di lavorazione dei minerali estratti erano diventati antieconomici. Un interessante ritrovamento archeologico venne effettuato sul fiume vicino alla pieve: furono riportate alla luce quaranta olle cinerarie con i resti di ossa risalenti all’Impero Romano.
Lapide su Casa Carducci | Pieve dei Santi Giovanni e Felicita |
Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta e S. Giuseppe 1 | Chiesa Parrocchiale di S. Maria Assunta e S. Giuseppe 2 |
Madonna del Pizzetto |