Santa Barbara e’ una localita’ del Comune di Cavriglia: qui oggi si trova una grande centrale elettrica, ma questa zona in passato era nota per la presenza di grandi giacimenti di lignite che hanno dato lavoro a migliaia di persone. Con la scoperta della lignite, carbone di basso rango e modesto potere calorifico, diffuso per lo piu’ in depositi cenozoici, di cui il territorio era ricchissimo, l’attivita’ estrattiva divenne il motore dell’economia locale (tra il 1930 e il 1940 vi erano impiegati seimila operai). Inizialmente la lignite estratta veniva trasportata altrove per diversi usi, come l’alimentazione di ferriere: dal momento in cui l’utilizzazione di questo combustibile in luoghi lontani da quelli di produzione divenne antieconomico, nel 1906 venne costruita una centrale termoelettrica, per il cui funzionamento furono usati prima gli scarti della lignite e poi la lignite stessa. Nel dopoguerra inizio’ l’escavazione a cielo aperto: questa e’ cessata begli anni Sessanta del Novecento, quando l’utilizzo della lignite come combustibile risulto’ non piu’ conveniente, anche per i gravi danni ambientali creati al territorio. Nel momento di massimo sviluppo della miniera di lignite nella zona fu costruito un villaggio per dare alloggio ai tanti operai che venivano da fuori, su disegno schematico, tracciando una serie di strade che tutt’ora s’incrociano perpendicolari formando isolati simmetrici. Fu costruita anche una chiesa dedicata a Santa Barbara, la patrona dei minatori: vi si conserva un rilevante affresco centinato con la Crocifissione e Dolenti, riferibile probabilmente ad un artista tardo cinquecentesco. Con la cessazione dell’attivita’ delle miniera si e’ creata la necessita’ di bonificare la grande area dell’escavazione: vi dovrebbe sorgere un grande parco pubblico. Nel frattempo e’ stato installato in loco il piu’ grande parco fotovoltaico della Toscana, mentre la grande Centrale Enel, con le due enormi torri di raffreddamento, e’ alimentata a gas metano.