La vetta del monte Saltello (1681 m. s.l.m.) si trova poco distante dal crinale dell’Appennino tosco – emiliano: lo si raggiunge partendo dallo splendido borgo di San Pellegrino in Alpe e transitando per il Giro del Diavolo, mitico luogo dove la leggenda afferma che il Diavolo schiaffeggio’ San Pellegrino e venne da questi ricambiato con un manrovescio che lo mando’ dritto nel Mar Tirreno, non senza prima aver attraversato una montagna che e’ diventata il monte Forato. Il Giro e’ pieno di sassi che sono stati potati in questo luogo nel corso dei secoli per penitenza dai pellegrini che si recavano al Santuario di San Pellegrino in Alpe. Questo itinerario ci permette di transitare anche dal Passo della Bassa del Saltello: la Bassa del Saltello e’ la piu’ marcata depressione del crinale spartiacque tosco – emiliano nel tratto Abetone – Radici, oggi attraversata da una pista forestale, vanta origine antiche che si fanno risalire, in tempi storici, alla rete viaria transappenninica designata e realizzata dalla colonizzazione romana. Pare ormai certo che la Bassa del Saltello fosse punto di valico, insieme alla via di S. Pellegrino in Alpe, di una Aureola, una diramazione cioe’ della consolare Via Aurelia che da quest’ultima di discostava in prossimita’ della Colonia romana di Pisa e che da essa risaliva la Valle del Serchio, valicava l’alpe per scendere a Mutina, l’odierna Modena. Di fondamentale importanza fu la strada del Saltello alcuni secoli piu’ tardi, intorno al 600 d. C., allor quando essa costitui’ per circa cinquant’anni l’unica arteria utile ai Bizantini per raggiungere dalla capitale Ravenna il porto tirrenico di Luni ancora in loro possesso.
Da San Pellegrino in Alpe (quota 1515) prendiamo il sentiero CAI n. 50, che si inerpica a destra verso il crinale appenninico: in questo tratto il sentiero coincide con l’antica e famosa Via Vandelli: in 20 minuti di cammino andiamo ad incrociare una strada forestale in un luogo chiamato Giro, o meglio Giro del Diavolo (quota 1620): in questo luogo il diavolo colpi’ San Pellegrino con uno schiaffo ma il santo gli mollo un mal rovescio che lo mandò direttamente nel Mar Tirreno facendogli forare una montagna (cosi’ e’ nato il Monte Forato, secondo la leggenda). La tradizione afferma che i pellegrini che si recavano al Santuario di San Pellegrino portavano una pietra sulle spalle per penitenza e lo abbandonavano in questa zona, che e’ piena di sassi proprio per quell’usanza. Da qui, per arrivare alla nostra meta, il percorso piu’ logico sarebbe quello ripercorrere il sentiero 00 di crinale, ma io preferisco dare una indicazione diversa perché fare il crinale richiederebbe piu’ tempo e piu’ fatica. Invece dal Giro seguiamo fedelmente l’ampia pista forestale per circa 3 km fino a che non giungiamo ad un bivio: qui andiamo a sinistra (indicazione per Saltello) e giungiamo in un posto bellissimo, la Bassa del Saltello (quota 1597, 1 h. e 50 minuti dalla partenza), splendido passo appenninico posto sul sentiero 00 fra la Garfagnana e l’Emilia, dal quale si gode una eccellente visione su tutta la catena apuana e appenninica. Dopo aver sostato alla Bassa del Saltello ed aver ammirato lo splendido panorama, andiamo a destra e seguiamo il sentiero per la vetta del Monte Saltello: non e’ un sentiero CAI, ma lo si distingue abbastanza bene. Il sentiero giro ancora a destra nel bosco di faggi e sale i pendii del monte: dopo pochi minuti usciamo dalla faggeta e ci troviamo nelle praterie della montagna. La vetta del monte Saltello (quota 1681,contrassegnata da un ometto di pietre, viene raggiunta in circa 20 minuti dal Passo della Bassa, per un tempo totale di 2 h. e 10 minuti da quando abbiamo lasciato San Pellegrino in Alpe.
Giro del Diavolo |
Bassa del Saltello |
Vetta 2 | Aldo sulla vetta |