Cave di Carrara

Ponti di Vara

Nel bacino di Carrara si contano oltre cento cave di marmo: fino al 1995 le cave hanno costituito un caso a parte nella normativa mineraria nazionale in quanto la materia era ancora regolamentata dalle Leggi Estensi del 1751 in base alle quali i canoni di concessione venivano calcolati non sulla ricchezza mineraria del sottosuolo ma sul reddito agrario della concessione, risultando, quindi, irrisori rispetto al valore reale dell’area. Questa situazione consentiva anche la pratica del settimo, un subaffitto della concessione a terzi del marmo prodotto: solo nel 1995 il comune di Carrara, con una storica sentenza, e’ riuscito a legiferare una normativa in cui il canone di concessione viene calcolato sul reale valore del prodotto di cava e vietando ogni forma di subaffitto. La quasi totalita’ delle cave risulta compresa da ovest a est nel grande anfiteatro naturale che parte dal Monte Uccelliera al Monte Borla, al Monte Sagro, alla Cima di Gioia e al Monte Brugiana.

Una cava

Cava dei Fantiscritti