Il monte Sagro (1749 m. s.l.m.) domina Carrara, capitale mondiale del marmo: di forma triangolare, si erge sullo spartiacque tra la Lunigiana (Valle del Lucido) e le valli che confluiscono nel Frigido (Massa) e nel Carrione (Carrara). Questo itinerario, partendo da Case Vergheto, localita’ posta sopra Forno, ci permette di farne il giro completo, scoprendo cave in funzione, via di lizza abbandonate, edifici di cavatori in disuso: il tutto in un ambiente selvaggio che precipita con pendenze impressionanti nella zona che domina il bacino marmifero di Colonnata.
Da Case Vergheto (quota 810) andiamo verso nord seguendo il sentiero CAI n. 38 che ci conduce, con alcuni tornanti e con una salita sul lato destro, alla panoramica Foce Luccica (quota 1029, 30 minuti dalla partenza), da dove si gode di un bel panorama su vasta parte della catena apuana. Da qui andiamo ancora verso nord seguendo il sentiero CAI n. 172 che si dirige verso il pendio del monte Spallone seguendo un antico sentiero di cava fino a quando non incrociamo una strada marmifera: prendiamo questa strada e andiamo verso destra, sempre lungo il 172. Ora il sentiero traversa per un breve tratto il pendio ovest dello Spallone fino a pervenire nei pressi di un antico edificio di cava, ormai ridotto a rudere: da qui prendiamo un’altra marmifera che si dirige a destra poco sopra la cava dei Vallini. Ora ha inizio il tratto piu’ difficile di tutto l’itinerario perche’ il sentiero 172 prosegue su pendii erbosi molto esposti, con la sottostante cava dei Vallini ed il borgo di Colonnata che ci appaiono quasi in verticale in fondo al pendio. Bisogna procedere con estrema attenzione ed usare grande prudenza: percorso questo tratto di sentiero assai ripido ed esposto, il 172 tende a proseguire in falsopiano per giungere a Foce della Faggiola (quota 1464, 1 h. e 45 minuti dalla partenza). Da qui andiamo ora a traversare il fianco occidentale del monte Sagro fino a quando non incrociamo il sentiero CAI n. 173 proveniente da Foce di Pianza: prendiamo questo sentiero ed andiamo prima a destra e poi a sinistra lungo i pendii del Sagro. Passiamo sopra le cave che dilaniano il versante nord – ovest della montagna, appena al di sotto di un gruppo di vecchie casette (ormai ridotte a ruderi) chiamate Capannelli del Sagro, un tempo residenza dei pastori che portavano i greggi in alpeggio su quelli che un tempo erano i verdii pendii di questa monte dilaniato dalle cave. Costeggiamo tutto il pendio sud – ovest per giungere a Foce del Faneletto (quota 1426, 2 h. e 45 minuti dalla partenza), passo che segna la fine del crinale nord – ovest del Sagro e da dove si puo’ godere di un buon panorama sulla Lunigiana. Sempre seguendo il sentiero 173 scendiamo sul fianco nord della montagna per traversare una vasta faggeta e, dopo alcuni saliscendi, giungiamo a Foce del Pollaro (quota 1364, 3 h. e 30 minuti dalla partenza), ai margini orientali di quello che viene chiamato il Catino del Sagro. Da Foce del Pollaro, aiutandosi anche con alcuni cavi metallici installati moltissimi anni fa, si scende uno stretto e ripido canale (prestare un po’ di attenzione) che conduce alla base di un grande ghiaione: qui andiamo a destra, sempre lungo il sentiero 173, lungo il fianco settentrionale del Sagro fino a pervenire ad vasta depressione segnata dalla bella radura di Pian di Maggio, che in primavere ed estate si colora di innumerevoli specie di fiori: qui, secondo le cartine e le guide, si troverebbe anche una sorgente perenne (io nelle mie due escursioni su questo itinerario non l’ho incontrata). Da Pian di Maggio, sempre seguendo il sentiero 173 risaliamo a destra la faggeta per incontrare un’abetaia messa in loco una trentina di anni fa: prima questa zona era spoglia di vegetazione, ma ora l’abetaia e’ assai fitta e non lascia trasparire i raggi del sole. Giungiamo quindi a Foce di Vinca (quota 1333, 4 h. e 15 minuti dalla partenza) valico situato sullo spartiacque principale fra la valle di Vinca e la valle di Forno e Resceto, contraddistinta dal Canal Regollo: qui abbandoniamo il sentiero 173, diretto alla Capanna Garnerone, ed andiamo a destra seguendo il sentiero CAI n. 38 che va a traversare il fianco est del Sagro. Questo tratto dell’itinerario e’ molto bello e suggestivo perche’ si affaccia sul Canal Regollo, uno dei piu’ belli e selvaggi delle Apuane, con diverse cave e vie di lizza abbandonate, ma delle quali si puo’ notare la pendenza impressionante. Queste lizze confluivano nel Canal Regollo e poi fino al piano di carico situato piu’ a nord della localita’ de I Mozziconi, nei pressi di un ponte chiamato Ponte Barsanti. Da Foce di Vinca il sentiero scende rapidamente di quota per andare a superare il Canale dei Vallocchi: sopra la nostra testa possiamo notare i tagli delle antiche cave delle Bore del Sagro, situate sul versante est del monte Spallone. Andiamo ora a valicare la base dello Spigolo di Plinto, sperone roccioso che separa il Canale di Bore di Sagro dal Canale dei Vallocchi: giungiamo quindi agli edifici di Casa al Riccio, quota 1084, gruppo di abitazioni un tempo al servizio dei cavatori e dei macchinari di lavoro delle cave; interessante rilevare come queste costruzioni siano circondare da un bel gruppo di grandi ontani napoletani. Lasciata Casa al Riccio proseguiamo in direzione ovest, sempre lungo il sentiero n. 38, e perveniamo a Casa dei Pisani, quota 1077, anche questo un tempo edificio di servizio alle cave: alcune tracce di sentiero mettono in comunicazione questa costruzione con i ruderi di quello che un tempo era il Rifugio Pisa, situato al di sotto di Foce Navola. Lasciata anche questa costruzione proseguiamo il cammino fino raggiungere Foce Luccica, (quota 1029, 5 h. e 30 minuti dalla partenza): da qui andiamo a sinistra, sempre lungo il sentiero 38 e, infine, facciamo ritorno alla localita’ di partenza, Case Vergheto (quota 810, 6 h. dalla partenza).