Momigno, frazione del Comune di Marliana, deve il suo nome ad un patronimico tardo latino, Mominius, da attribuire forse ad un liberto romano d’eta’ imperiale. Il paese e’ ricordato per la prima volta in un documento del 940: dal punto di vista amministrativo Momigno, come altri castelli della valle del Vincio, dipendeva dalla Pieve di San Pancrazio a Celle (la cosi’ detta Pieve a Celle). E’ situato a 608 m. s.l.m. nell’alta valle del Vincio di Montagnana, alle pendici orientali del monte Versano: il paese si distende a ventaglio sotto la chiesa parrocchiale di S. Donato. Oltre al piccolo nucleo principale, s’incontrano altre due borgate, Terria e Cottoro: quest’ultimo e’ posizionato sull’antica strada che collegava Momigno a Marliana attraverso il Passo di Monte alle Croci. La chiesa di S. Donato si trova sulla sommita’ del paese, in posizione isolata e dominante, forse nel sito dell’antica fortezza che si trovava anticamente a Momigno: di quest’antica rocca non resta traccia, salvo, forse, una bozza d’arenaria squadrata murata a rovescio nello zoccolo del lato sud della chiesa che porta la data MCCLXXVII. L’edificio e’ a pianta rettangolare, con navata unica coperta da volta a botte, eseguita durante i lavori di restauro del 1700, quando la chiesa ha subito vari interventi di ristrutturazione, fra cui il rialzamento dell’edificio e l’apertura di due finestroni a lunetta sul lato sud.
Chiesa di San Donato – La chiesa presenta un impianto planimetrico a navata unica rettangolare coperta da volta a botte. Le pareti laterali sono scandite da lesene che sorreggono un’imponente cornice modanata su cui si imposta la volta di copertura. Sulle pareti si aprono due cappelle per lato, due delle quali in corrispondenza della zona presbiteriale che è rialzata di un gradino rispetto all’aula e divisa da questa da una balaustra in pietra. Esternamente la facciata a capanna esibisce la muratura in pietrame che nella parte bassa dell’edificio è disposta a filari regolari. Il portale d’ingresso è sormontato da una nicchia lunettata, con l’archivolto rivestito da conci di pietra e cornice aggettante, che contiene una scultura in terracotta raffigurante San Donato. Sul lato sinistro si possono vedere le mensole di sostegno della copertura originaria, rimaste sporgenti dal profilo del muro dopo l’innalzamento settecentesco della chiesa.