La base di partenza di questo itinerario è il piccolo borgo de Le Caldie, 1100 m. s.l.m., che si trova nell’Appennino modenese, sul lato orografico destro del torrente Dragone: la località è raggiungibile in breve tempo dal paese di Piandelagotti. Il sentiero per la vetta dell’Alpesigola (1640 m. s.l.m.) si snoda su roccia estremamente friabile e molto infida: si tratta della marna, una roccia sedimentaria costituita da calcare e argilla in parti uguali. Raccomandiamo, pertanto, di effettuare questa escursione solo con con tempo bello perchè in caso di maltempo potrebbe essere estremamente pericoloso camminare su questa roccia frammentata e friabile. Dalla vetta dell’Alpesigola (1640 m. s.l.m.) notevole è il panorama che si può godere: a parte il lato nord, coperto da boschi, lo sguardo può spaziare da sinistra a destra dall’Alpe delle Tre Potenze, al Rondinaio, Giovo, Cima dell’Omo, Cime di Romecchio, monte Albano, Alpe di San Pellegrino, Alpicella delle Radici, La Nuda, Giovarello, monte Cella, monte Vecchio, monte Prado, monte Cusna, fino alla meravigliosa visione della Pietra di Bismantova. Assai curiosa è l’origine del toponimo Alpesigola: sembra che deriva dalla sottostante torbiera, larga circa 300 per 200 metri, attualmente conosciuta come Lagaccione: infatti anticamente questa depressione era nota come “Piscicula” e aveva dato il nome alla montagna che la sovrasta. Questo termine piscicula era divenuto “Bsigola” nel Pelago e “Bsègla” in Val Dragone, poi italianizzato in “Besigola”: così andare “alla Besigola” è divenuto prima Albesigola e poi, definitivamente, Alpesigola.
Dalla località de Le Caldie, (quota 1100) lasciata l’auto nei pressi della bella fontana costruita nel 1955 dal Corpo Forestale dello Stato, ci incamminiamo sull’erta strada carrozzabile seguendo il sentiero CAI n. 575: dopo circa 20 minuti troviamo un piccolo spiazzo dal quale si dipartono due sterrate: quella di sinistra conduce a Case Cecconi, sede di una comunità di Elfi, quella di destra conduce a Case Monzani. Tralasciamo questo bivio (quota 1180, 20 minuti dalla partenza) e proseguiamo il cammino sulla sterrata: quando questa tende a svoltare a destra la abbandoniamo e, sempre seguendo il sentiero 575, saliamo su uno dei sei colli ascendenti che porta alla nostra mèta. Il percorso è assai disagevole perchè si snoda su calastrino molto infido e scivoloso: la pendenza è notevole. Costeggiamo una cresta di faggi tormentati dal vento che, una volta superata, ci dischiude la vista sulla Valle del Dragone e sulla catena reggiana del monte Cusna. Saliamo lungo il crinale cosparso di rade piante di ginepro e rose canine, sempre su una traccia appena visibile di sentiero che si snoda su infido pietrisco e con buona esposizione. Traversiamo alcuni brevi tratti boscosi fino a raggiungere una balconata prativa, unico breve tratto pianeggiante del percorso, per poi riprendere l’ascesa lungo la costa del monte: giungiamo, quindi, sulla vetta dell’Alpesigola (quota 1640, 1 h. e 45 minuti dalla partenza), dalla forma rotondeggiante. Il culmine della montagna è contraddistinto dal un cartello del Cai di Modena che segnala il nome della montagna e l’altezza.
Fontana a Le Caldie | |
Aldo sulla vetta | Le Caldie |