Orbignano

Chiesa di Santa Maria Assunta

Orbignano e’ un piccolo borgo situato a 144 m. s.l.m. sui pendii del Montalbano, nel Comune di Lamporecchio. La villa di Orbignano, toponimo di origine prediale romana – da Urbinius (ricordato nella forma Urbinianum già in una donazione dell’anno 779 – risulta nel 1196 tra i possedimenti riconosciuti alla diocesi di Pistoia dall’imperatore Enrico VI; tale sudditanza non doveva però essere accettata passivamente. Come stanno a testimoniare soprattutto le vicissitudini, condivise insieme alla vicina Lamporecchio, avute nei primi decenni del ‘200 col vescovo Soffredo (che raggiunsero nel 1220, momenti di alta tensione quando accolsero il vescovo con lanci di pietre costringendolo ad una precipitosa fuga).Contesa in seguito a i Pistoiesi ( di cui fui comune rurale) dai fiorentini, passava stabilmente nel 1351 a quest’ultimi, cui dava subito prova di lealtà: nel 13678, infatti, i suoi abitanti denunciavano al podestà di Firenze l’attività di alcuni fuoriusciti, facenti capo alla famiglia pistoiese dei Vergiolesi, che si erano nascosto presso di loro con l’intento di sobillare il vicino borgo di Vinci per poi consegnarlo ai Pisani. La minaccia veniva così sventata grazie agli Orbignanesi e i principali ispiratori di essa, tra cui un certo Zima, finivano decapitati. A Orbignano si trovano l’Oratorio di S. Rocco, eretto nel 1469, e la chiesa di S. Maria, detta anche di S. Maria del Pruno, per la presenza della venerata Madonna del Pruno, una statua in legno di quercia scolpito e dipinto, proviene dalla nicchia dell’altare della Compagnia annessa alla chiesa. I restauri compiuti sotto l’impulso del priore Don Massimo Batignani, che ha retto la chiesa dal 1952 al 1977, hanno messo in luce tracce d’antichita’ che hanno fatto di quest’edificio uno dei piu’ importanti della zona: sono riapparsi frammenti d’affreschi dello XIV secolo e un bassorilievo quattrocentesco in marmo bianco raffigurante la Madonna col Bambino, attribuito alla scuola di Donatello, che fino ad allora era stato usato come ornamento di un monumento sepolcrale settecentesco.
Chiesa di Santa Maria Assunta – Un tempo la chiesa era nota come S. Maria del Pruno per la presenza di un’antica immagine della Madonna, molto venerata dalla popolazione, di cui la leggenda dice sia stata trovata in una macchia di pruni. La chiesa è costituita da un’unica aula, regolarmente orientata ed è coperta da sette capriate lignee. L’interno dell’aula è articolato su tre livelli; il primo è quello dei fedeli cui si accede dall’ingresso principale, separato dall’ampia area presbiteriale dalla balaustra lignea e posta sopra due gradini, che costituiscono la quota pavimentale della scarsella rettangolare, coperta con una vela e pareti affrescate. In questa zona si trovano due altari a edicola in arenaria. La facciata, semplicemente intonacata, è costituita, nella parte alta, da un ridotto frontone all’interno del quale si apre un oculo tamponato. Nella parte inferiore, troviamo il portale d’ingresso in arenaria che porta tracce di un linguaggio rinascimentale. Al di sopra del portale, disposte simmetricamente rispetto a questo, si trovano due aperture rettangolari.