Il monte Pizzo d’Uccello (1781 m. s.l.m.) e’ formato da roccia dolomitica: costituisce la piu’ ambita meta alpinistica di tutte le Apuane, con la sua parete nord di settecento metri di caduta verticale, con molte vie tracciate. La nord del Pizzo offre emozioni uniche ai rocciatori: fu scalata ufficialmente per la prima volta nel 1927, quando fu tracciata la Via dei Genovesi, proprio perché percorsa dai genovesi Piantanida e Stagno. Dalla vetta del Pizzo il panorama e’ immenso e spazia su tutta la Lunigiana, con il vicino Solco di Equi, sulla valle di Vinca, sulla Val Serenaia, sul Sagro e sulla Cresta Garnerone, sul Grondilice e su tante cime delle Alpi Apuane: impressionante e’ anche la vista sulla cresta su cui passa la Via Ferrata di Foce Siggioli. Il Pizzo d’Uccello e’ la piu’ meridionale tra le cime piu’ importanti delle Apuane e da qualunque posto la si osservi rivela la sua inconfondibile figura slanciata da vetta alpina, quasi come una piramide triangolare. Questo lungo itinerario ha inizio da Ugliancaldo.
Da Ugliancaldo (quota 743) si prende in salita il sentiero Cai n. 181: lo si percorre per un lungo tratto salendo lungo il fianco nord del Poggio Baldozzana fino ad incrociare il sentiero Cai n. 192, che tralasciamo e che viene usato solitamente da chi fa ritorno al dove ha lasciato l’auto dover aver salito la Ferrata di Foce Siggioli. Proseguendo sul sentiero 181 arriviamo sulla vetta del Poggio Baldozzana (quota 1338): questo poggio, che comprende vasti praterie che degradano ad ovest ai ruderi della Casa del Pastore, dove si trovano alcuni faggi secolari, rappresenta la prima quota importante di un crinale detto della Capradossa, spartiacque fra il Serchio di Gramolazzo e il Solco di Equi. Si continua il cammino verso sud lungo il sentiero 181 superando la quota piu’ alta della Cresta di Capradossa (quota 1465) e raggiungendo Foce Siggioli (quota 1390). Da qui, sempre camminando sul sentiero 181, si va nel bosco per traversare sotto la triangolare parete nord – est del Pizzo d’Uccello, risalendo poi un canalino sassoso e poi in piano si va ad oltrepassare la Torre del Diavolo e si prosegue in salita fino a Foce a Giovo (quota 1500), valico situato fra il Pizzo d’Uccello e la Cresta Garnerone, che mette in comunicazione la Valle di Vinca con la Val Serenaia. Dopo essersi riposati un po’ dalla Foce a Giovo si procede dritti sul sentiero segnato per la vetta del Pizzo, che aggira la quota 1539 sulla destra in un bosco di faggi, per giungere ad un piccolo passo, il Giovetto (quota 1497) che e’ situato alla base della piramide del monte. Qui inizia una salita abbastanza ardua, con alcuni passaggi di prima, che si inerpica lungo le pendici del monte, a volte facendoci passare fra rocce talmente vicine tra loro che sembra quasi impossibile passarvi in mezzo; in certi punti occorre usare le mani e quindi e’ necessario prestare molta attenzione. Poco prima di giungere in vetta al Pizzo si attraversa un canale esposto e, passato questo, in pochi minuti raggiungiamo la vetta del monte Pizzo d’Uccello (quota 1781, 5 h. dalla partenza).
Libro di vetta | |
Roberto |
Massimo 2 |