Saturnana, situata sui contrafforti dell’Appennino tosco – emiliano, ha origini molto antiche: il toponimo e’ di origine etrusca. La Pieve di San Giovanni Battista a Saturnana e’ ricordata per la prima volta in una pergamena del 989: e’ stata eretta sul tracciato, aperto in epoca longobarda, che, attraverso la valle della Lima, raggiungeva Modena ed aveva anche mansione di sosta per i viandanti che percorrevano questa strada. Aveva giurisdizione su sei parrocchie: San Sebastiano a Fabbiana, San Michele a Villa di Piteccio, San Lorenzo a Uzzo, San Felice a San Felice, San Romano in Valdibrana e Santa Maria a Piteccio, svolgendo un ruolo di riferimento per una vasta zona collinare. Questo e’ evidenziato anche dalla presenza dell’alta torre campanaria, la cui base, in conci d’arenaria, e’ d’ origine medioevale, mentre la parte superiore, a filaretto di alberese, e’ frutto di una ricostruzione del secolo XV. Le forme originali della chiesa romanica sono andate quasi completamente perdute dopo le modifiche e le ristrutturazioni avvenute tra Settecento e Ottocento.
Pieve di San Giovanni Battista – L’interno della chiesa presenta una pianta a tre navate ciascuna coperta con volta a botte, mentre il presbiterio è coperto da cupoletta emisferica affrescata. Il registro pittorico presenta una bicromia distinta tra le pareti, bianche, le lesene e le campate color ocra. Oltre all’altare maggiore, in pietra serena, vi sono altri quattro altari laterali, tre in pietra e uno in stucco colorato. In controfacciata è presente una cantoria lignea, priva di organo. La facciata, intonacata, presenta una soprelevazione della parte centrale con coronamento a capanna ed è caratterizzata da tre finestre, di cui la centrale con cornice in pietra, tamponata; è preceduta da un portico con tre aperture ad arco.