Il Passo della Bassa del Saltello si trova a 1597 m. s.l.m. sul crinale dell’Appennino tosco – emiliano: ha avuto grandissima importanza nel corso dei secoli. Infatti, questa, che e’ la piu’ marcata depressione del crinale spartiacque tosco – emiliano nel tratto Abetone – Radici, oggi attraversata da una pista forestale, vanta origine antiche che si fanno risalire alla rete viaria transappenninica designata e realizzata dai Romani. Sembra certo che la Bassa del Saltello fosse punto di valico di un’Aureola, una diramazione cioe’ della consolare Via Aurelia, che da quest’ultima si discostava in prossimita’ della Colonia romana di Pisa e che risaliva la Valle del Serchio e valicava l’alpe per scendere a Mutina, l’odierna Modena.
Da San Pellegrino in Alpe (quota 1525) prendiamo il sentiero CAI n. 50, che in questo tratto transita sull’antica e famosa Via Vandelli, che in venti minuti di cammino ci conduce ad incrociare una strada forestale in un luogo chiamato Giro, o meglio Giro del Diavolo (quota 1620). Ma perché questo luogo si chiama cosi’? E perché in questo luogo si trova un grandissimo ammasso di sassi che sono stati portati li’ dall’uomo? La leggenda narra che San Pellegrino, uomo di grandissima fede e pazienza, in questo luogo vide apparire il diavolo, che sempre lo perseguitava, che gli rifilo’ un sonoro ceffone per cui il santo cadde a terra tramortito. Ma l’eremita, ormai stanco degli scherzi del demonio, si alzo’ e ricambio’ il gesto del diavolo con un ceffone cosi’ potente che fece attraversare al maligno tutta la Garfagnana mandandolo a sbattere contro un monte e facendoglielo attraversare fino a fargli finire la sua corsa in mare: e’ cosi’ che e’ nato il Monte Forato. Un’antichissima tradizione afferma che quando si va a San Pellegrino si deve portare un sasso in segno di penitenza: le dimensioni di questo sasso devono variare a seconda dell’eta’ e della forza della persona. Quanto piu’ la pietra e’ grossa, tanto piu’ grande ed efficace e’ la penitenza: il sasso poi va portato al Giro del Diavolo, proprio in quel punto dove San Pellegrino rifilo’ al maligno un gran ceffone e in quel punto l’erba non e’ piu’ cresciuta; ed e’ veramente emozionante osservare tutti quei sassi portati li’ nel corso dei secoli da migliaia di pellegrini che si recavano al Santuario di San Pellegrino in Alpe e facevano penitenza con questo gesto, e ripensare a quanta fatica e sofferenza sono costati. Dal Giro seguiamo fedelmente l’ampia pista forestale per circa 1 h. fino a che non giungiamo ad un bivio: da qui andiamo a sinistra (indicazione per Saltello) e in altri 30 minuti giungiamo in un luogo bellissimo, la Bassa del Saltello (quota 1597, 1 h. e 50 minuti dalla partenza).