Casatico e’ un piccolo borgo d’origini medioevale che si trova in Alta Garfagnana, nel Comune di Camporgiano, a breve distanza dal capoluogo comunale. E’ anche assai vicino a Vitoio, paese con il quale ha condiviso tutta la sua storia, visto che la distanza tra i due centri abitati e’ di un chilometro appena. E’ un borgo formato da case in pietra appoggiate sui pendii della collina e ad osservarle da lontano si ha l’impressione di trovarsi davanti a qualcosa di antico. Il colore grigio della pietra, infatti, gli conferisce un carattere vissuto, di qualcosa che proviene da lontano. Si trova sotto il monte di Casatico: è bagnato dal rio Cavo e circondato da boschi di castagno e conifere. E’ diviso in due borgate: la prima, più esposta a mezzogiorno, è quella più antica. Qui molte costruzioni sono state ristrutturate rispettando la loro storia, case e palazzi in sasso mostrano bei portali con date che vanno dal 1472 al 1825. Sopra un piccolo rialzo si nota una grossa croce, situata su un pianoro definito Castello: gli abitanti del paese raccontano che fino agli inizi degli anni Ottanta del Novecento era antica usanza andare in processione facendo il giro di tutte le croci della zona, per cantare le litanie dei santi, onde ottenere la loro protezione dei propri raccolti. Le leggi e gli ordinamenti di questo antico paese furono compilati il 30 marzo 1568 da Francesco Porta e approvato il 16 luglio 1585 da Alfonso d’Este. Fu comune con propri statuti dal XVI al XVIII secolo. Il toponimo deriva da “Casaticum“, ossia casa, con significato di casolare rustico. Le popolazioni di Casatico e Vitoio hanno condiviso, nel corso dei secoli, oltre che la storia e la cultura, anche l’antica usanza di lavorare la terra, tradizione ancora oggi praticata. Casatico ha un oratorio dedicato allo Spirito Santo, conosciuto anche come chiesa di Santa Maria delle Grazie. Fu costruito nel 1707, data incisa sul portale, ingrandito nel 1947 con l’aggiunta dell’abside. Tra le sue opere di maggior pregio un astata in marmo del 1700 raffigurante la Madonna, il confessionale in muratura e rifiniture lignee, di antica origine; il soffitto è in legno di castagno. Di recente il pavimento è stato rifatto in marmo bianco e bardiglio grigio; il nuovo altare, completamente in marmo, è stato ordinato ad un laboratorio di Pietrasanta. Il 25 agosto 2005 è avvenuta la cerimonia per il restauro presieduta dal vescovo Italo Castellani. Il piccolo campanile a base quadrata, attiguo all’edificio religioso, fu costruito nell’anno 1954; la parte superiore è stata rifatta e dipinta con un insolito colore arancione, che il trascorrere del tempo è sbadito di colore. A fianco della chiesa, sopra il portale di un palazzo signorile, notiamo lo stemma gentilizio degli Estensi del 1788, l’Aquila che tanta parte di storia ha condiviso in questi territori.