Monte Croce

Il monte Croce (1314 m. s.l.m.) e’ privo di vegetazione, ma nel mese di maggio i suoi prati assumono una veste meravigliosa: si coprono di giunchiglie facendo assistere ad un vero spettacolo della natura. Un’antica leggenda apuana narra che le giunchiglie altro non sono che le lacrime versate da una giovane pastora in ricordo del suo amato morto in guerra e che ogni anno, la notte del due novembre, le anime dei due giovani amanti si ricongiungono sulla vetta della montagna. Non appena spariscono le giunchiglie, il Croce si copre di asfodeli: anche questa e’ una visione suggestiva. È cosi’ chiamato poiché i quattro crinali principali che lo formano si intersecano a formare una croce. In questo itinerario proponiamo di raggiungere questa montagna partendo dal piccolo borgo di Ontanelli, situato a 1027 m. s.l.m., oltre la frazione di Palagnana, nella valle della Turrite Cava.

Da Ontanelli (quota 1027) si va verso la sella est del Monte Croce attraverso un sentiero che non e’ segnato molto bene, ma che e’ facilmente individuabile in quanto la foce e’ evidente e si procede sempre avendola bene in vista. In circa 30 minuti si perviene, quindi, alla sella est del Croce (quota 1.162). Da qui il panorama che si gode e’ eccellente: la Pania alla Croce, l’Uomo Morto, con il suo caratteristico profilo, e la Pania Secca si presentano nella loro visione migliore. Dopo avere ammirato il gruppo delle Panie proseguiamo a sinistra lungo il sentiero di crinale, tralasciando il sentiero CAI n. 108 che si dirige verso Foce delle Porchette, e con un’ardua salita di circa 45 m. perveniamo alla vetta del Croce (quota 1314, 1 h. e 15 minuti dalla partenza).

Il gruppo delle Panie dal crinale del Monte Croce

Asfodeli

Ontanelli

Aldo sulla vetta

Il monte Croce da San Pellegrinetto