VILLA LOMI – BORCHI
Si trova in località Barba di Quarrata Foto di: Aldo Innocenti
Alla Villa Lomi – Borchi è legato un episodio avvenuto durante la Seconda Guerra Mondiale legato alla Resistenza Pistoiese descritto nel libro “Al tempo che Berta Filava” scritto dal prof. Giorgio Petracchi per le Edizioni Mursia
….. Il 29 marzo 1944, subito dopo, il coprifuoco “Silvano” (Silvano Fedi), “Tiziano” (Tiziano Palandri), “Artese” (Artese Benesperi) e un altro compagno erano usciti dalla città con un carro campestre trainato da un cavallo e munito di permesso per viaggiare di notte. L’obiettivo era quello di recuperare armi e vettovagliamenti nei pressi della stazione di Valdibrana. Giunti a un’ansa della strada, in prossimità del Ponte alle Gaine, si imbatterono in modo del tutto fortuito in un ufficiale tedesco, che si intratteneva con una ragazza. La reazione dell’ufficiale (un giovane tenente medico), il quale si ritrovò all’improvviso sovrastato da quattro ombre armi in pugno, fu impulsiva: mise al riparo la donna, estrasse la pistola e sparò nel mucchio, ferendo uno dei quattro, ma fu a sua volta abbattuto da una raffica di mitra. Tutto successe in fretta e senza premeditazione, in modo casuale, banale anche. Ma a tutti apparve subito chiaro che quello scontro avrebbe innescato il micidiale meccanismo della rappresaglia. Il resto della notte fu una corsa convulsa contro il tempo, nel tentativo di fermare il conto alla rovescia prima dell’ora zero della rappresaglia, e per curare il compagno ferito. Uno si occupò del carro, altri due inforcarono due biciclette e, passandosi a turno il ferito sulla canna, tagliarono la città da nord a sud lungo la riva destra dell’Ombrone. Giunsero così in via Fiorentina, nella casa della zia di “Silvano”, dove il fratello, studente in medicina, stava consumando la luna di miele. Buttato giù dal letto nuziale, Filiberto si rese conto di non poter intervenire e consigliò loro di trasportare il ferito al Barba, una località sulla via Fiorentina a cinque chilometri da Pistoia, presso la Villa Borchi Lomi, dove tra gli sfollati c’era un medico amico. Fasciato alla meglio, il ferito fu messo sulla canna della bicicletta e trasportato al luogo indicato, dove poté ricevere alcune cure. “Silvano” e “Tiziano” ritornarono in bicicletta verso la città….