Nel 1815 Pellegrino Antonini (famoso personaggio pistoiese, creatore del bosco noto come Macchia Antonini e ideatore della Festa che vi svolge la domenica successiva a Ferragosto) comprò un terreno a Gello, per costruirci un carbonile. La scelta del luogo era strategica perché questo si trovava proprio alla fine della strada creata dall’ingegnere, che intendeva sfruttare la nuova costruzione come deposito per la legna che proveniva in maniera notevolissima dalle sue proprietà boschive. L’edificio divenne così famoso che la strada che collegava il Ponte di Gello sull’Ombrone (il così detto Ponte Asinaio) a questa costruzione divenne nota come la “Strada del Carbonile”: toponimo che rimase in voga fino alla metà del XX secolo. L’edificio è composto da due parti collegate da un cortile interno al quale si accede da un ampio portone che dà direttamente sulla strada: infatti, il carbonile è stretto fra la strada e il torrente Gello di Brandeglio ed assume così una particolare forma pentagonale. Oggi versa in stato di abbandono e alcune piante fuoriescono dal portone d’ingresso.